Inondazioni e desertificazione: i possibili effetti dei cambiamenti climatici in Bolivia
I cambiamenti climatici in Bolivia, “un Paese particolarmente vulnerabile a questi
fenomeni”, potrebbero portare alla desertificazione dell’altopiano andino e al massiccio
aumento delle inondazioni nella regione amazzonica. A lanciare l’allarme, diffuso
dall’Agenzia MISNA, l’ultimo rapporto del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo
(Undp), presentato martedì a La Paz e intitolato “La lotta contro i cambiamenti climatici:
solidarietà di fronte a un mondo diviso”. Ricordando che la Cordigliera delle Ande
è una delle regioni del mondo più suscettibili alla penuria d’acqua “per il rapido
scioglimento dei ghiacciai”, il documento avverte che “aumenteranno la frequenza e
gli impatti dei disastri naturali, come già sta accadendo nella regione di Beni”,
il dipartimento centro-orientale più colpito dalle recenti inondazioni. Tra le prossime
conseguenze, sembra inevitabili, del riscaldamento globale figura tra l’altro lo scioglimento
del nevaio di Chacaltaya, previsto entro il 2013. La Bolivia, evidenzia il rapporto,
“contribuisce all’emissione dei gas serra con appena 0,8 tonnellate per abitante contro
le 20,6 tonnellate in media prodotte da un cittadino statunitense”; inoltre il 77%
dell’inquinamento è attribuibile alla deforestazione, il 21% al consumo di energia
e solo il 2% alle industrie. Intanto, la risposta della comunità internazionale alle
richieste di aiuto di La Paz per le recenti alluvioni, che hanno causato 73 morti
e oltre 400 mila disastrati, resta ben al di sotto delle aspettative: secondo l’Onu
il Paese ha ricevuto solo un terzo dei 18 milioni di dollari necessari all’assistenza
degli sfollati e alla ricostruzione. (S.G.)