Grande partecipazione ai funerali di Chiara Lubich. Benedetto XVI: ha attuato in anticipo
il pensiero dei Papi
“Una generosa testimone di Cristo che si è spesa senza riserve” e che “aveva quasi
la profetica capacità di intuire e di attuare in anticipo” il pensiero del Papa. E’
un passo del messaggio di Benedetto XVI letto dal cardinale segretario di Stato Tarcisio
Bertone ai funerali di Chiara Lubich, celebrati ieri pomeriggio nella Basilica di
San Paolo fuori le Mura a Roma. Rappresentanti del mondo cattolico ed esponenti di
diverse denominazioni cristiane e delle altre grandi religioni hanno dato testimonianza
di partecipazione e di amicizia. Migliaia i presenti per porgere alla fondatrice
del Movimento dei Focolari l’ultimo saluto. Il servizio di Adriana Masotti.
Oltre
20 mila persone, giunte anche da lontano, si sono raccolte dentro e fuori la Basilica
di San Paolo per dare l’ultimo saluto a Chiara Lubich. Tanta la commozione ma soprattutto
una profonda gratitudine per il dono che, attraverso Chiara Lubich, Dio ha fatto alla
Chiesa e a tutta l’umanità e gratitudine a lei, per quanto ha dato con la sua vita.
All’ingresso del feretro portato a spalla da alcuni focolarini, un applauso interminabile.
Sulla bara di legno chiaro deposta davanti all’altare per terra su un tappeto, solo
il Vangelo e tre garofani rossi, a ricordo di quei tre garofani che Chiara aveva comprato
nel giorno della sua consacrazione a Dio, ancora sola, il 7 dicembre del ’43. In mezzo
alla sua famiglia spirituale, anche appartenenti ad altre realtà ecclesiali, cristiani
di altre denominazioni e poi ebrei, musulmani, buddisti. Intense le parole rivolte
da Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio prima
dell’inizio delle esequie:
“Questo momento doloroso
è l’occasione di stringersi accanto al Movimento dei Focolari, con tutto il cuore,
ma anche di dire, dopo la sua morte, che il suo ideale è per tutti noi, almeno per
me, una luce nel tempo che ci aspetta. Io sono convinto che Chiara crescerà in mezzo
a noi. E mentre Chiara va in pace, noi tutti diciamo: ‘Grazie, Chiara!’”.
E
poi, tra le altre, la testimonianza resa dal monaco buddista della Thailandia, Pra
Tongrathana:
(parole in tailandese) “Io dico sempre, ai membri
del Movimento, che mamma Chiara non appartiene più a voi cristiani solamente, ma ora
lei ed il suo grande ideale sono eredità dell’umanità intera”.
Insieme
al segretario di Stato vaticano, il cardinale Tarcisio Bertone, concelebrano 16 cardinali,
oltre 40 vescovi e centinaia di sacerdoti. “Ora tutto è veramente compiuto”, esclama
all’inizio della sua omelia il porporato:
“Il sogno degli inizi si
è fatto verità, l’anelito appassionato è appagato. Chiara incontra Colui che ha amato
senza vedere e, piena di gioia, può esclamare: ‘Sì, il mio redentore è vivo!’”.
Il
segretario di Stato rinnova poi subito la partecipazione di Benedetto XVI al dolore
dei focolarini, leggendo un suo messaggio:
“Tanti sono i motivi per
rendere grazie al Signore del dono fatto alla Chiesa in questa donna di intrepida
fede, mite messaggera di speranza e di pace, fondatrice di una vasta famiglia spirituale
che abbraccia campi molteplici di evangelizzazione. Vorrei soprattutto ringraziare
Iddio per il servizio che Chiara ha reso alla Chiesa, un servizio silenzioso e incisivo,
in sintonia sempre con il magistero della Chiesa”.
Benedetto XVI chiede
poi alla Vergine Maria di aiutare la famiglia spirituale di Chiara “a proseguire sullo
stesso cammino contribuendo a far sì che (…) la Chiesa sia sempre più casa e scuola
di comunione.
Il secolo XX, continua nella sua omelia
il porporato, è stato il secolo dove sono nati nuovi Movimenti ecclesiali, e Chiara
Lubich trova posto in questa costellazione con un carisma che le è del tutto proprio:
“Suscita
persone che siano esse stesse amore, che vivano il carisma dell’unità e della comunione
con Dio e con il prossimo; persone che diffondano 'l’amore – unità' facendo di se
stessi, delle loro case, del loro lavoro un 'focolare' dove ardendo l’amore diventa
contagioso e incendia quanto sta accanto. Missione questa possibile a tutti, perché
il Vangelo è alla portata di ognuno: vescovi e sacerdoti, ragazzi, giovani e adulti,
consacrati e laici, sposi, famiglie e comunità, tutti chiamati a vivere l’ideale dell’unità:
‘Che tutti siano uno!’”.
“A noi, specialmente ai suoi figli spirituali
– conclude il cardinale Bertone – tocca il compito di proseguire la missione da lei
iniziata. Dal Cielo, dove amiamo pensare che sia accolta da Gesù suo sposo, continuerà
a camminare con noi e ad aiutarci”.
Al termine
della liturgia funebre per Chiara l’ultimo viaggio da Roma a Rocca di Papa per la
sepoltura nella cappella del Centro internazionale dei Focolari. (Adriana Masotti,
Radio Vaticana)