Domani il Papa presiederà la Messa Crismale e la Messa in Cena Domini: la riflessione
del cardinale Arinze
Domani mattina, alle 9.30, il Papa presiederà nella Basilica Vaticana la Santa Messa
Crismale. Nel pomeriggio, alle 17.30, nella Basilica di San Giovanni in Laterano darà
inizio al triduo Pasquale con la Messa in Cena Domini. Durante il rito della lavanda
dei piedi, l’assemblea sarà invitata ad un gesto di carità tramite l’offerta da affidarsi
al Papa a sostegno di un orfanotrofio cubano. La Radio Vaticana seguirà in diretta
i due eventi. Ma sul significato del gesto della “lavanda dei piedi” ascoltiamo il
cardinale Francis Arinze, prefetto della Congregazione per il culto divino
e la disciplina dei Sacramenti, intervistato da Giovanni Peduto:
R.
– La carità. Gesù dice ai suoi apostoli: “Vedete ciò che io ho fatto a voi? Se io,
Maestro, lavo i vostri piedi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni degli altri”.
Oggi, noi non laviamo i piedi a nessuno, nella nostra vita sociale; magari diamo un
segno di benvenuto in casa, un segno di abbraccio, un bacio ... Nella nostra tradizione
locale, in Nigeria, si porge l’acqua per lavarsi le mani e poi si porge la noce di
cocco, quale segno di benvenuto. In ogni caso, la lavanda dei piedi è stato un segno
di amore per gli altri, il fatto che Gesù si è umiliato: lui, il Maestro, si è inginocchiato
per lavare i piedi agli Apostoli, i suoi primi sacerdoti, dicendo loro di continuare
a fare così. Questo è collegato con l’Eucaristia. Giovanni, l’evangelista, non narra
dell’istituzione dell’Eucaristia, ma parla della lavanda dei piedi. Sono collegati:
la carità e l’Eucaristia. Deus caritas est ...
D.
– Nel Giovedì Santo celebriamo l’istituzione dell’Eucaristia; ma nella Messa deve
prevalere più l’aspetto del sacrificio o quello della cena?
R.
– Tutti e due. L’Eucaristia come sacrificio è l’offerta che Gesù fa di se stesso a
Dio Padre, e Gesù associa la Chiesa a se stesso. Ecco perché il sacrificio eucaristico
è fonte e apice e punto più alto del culto cristiano. E’ in quel sacrificio che Gesù
si dà a noi, nella Santa Comunione. Perciò, è tutto un atto di adorazione di Dio,
di lode, di ringraziamento, e Gesù, poi, di rimando, ci dà il Suo Corpo e il Suo Sangue.
Chi separa le due dimensioni fa male, perché non è così che Gesù ci ha detto. “Ecco
il mio Corpo, che sarà dato per voi. Prendete e mangiate”: tutta una unità. Il ricevere
il Corpo e il Sangue di Gesù si fa nel sacrificio! Senza la Messa non c’è la Santa
Comunione: chiaro!