Il cardinale Dias inaugura la prima chiesa cattolica del Qatar
Oltre 6 mila fedeli hanno salutato ieri l’inaugurazione della prima chiesa cattolica
nell’emirato arabo del Qatar. Un evento di portata storica che nel Paese del Golfo
vede sorgere un luogo di culto per i cattolici dopo circa 14 secoli di divieti. La
chiesa di “Nostra Signora del Rosario”, priva di croci e campanili, sorge alla periferia
di Doha, capitale del Paese, su un terreno donato alla Chiesa, sette anni fa, dall’emiro
Hamad bin Khalifa Al Thani, favorevole al dialogo interreligioso. Alla celebrazione,
presieduta dal cardinale Ivan Dias, prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione
dei Popoli, che ai presenti ha portato il saluto di Papa Benedetto XVI, erano presenti
tra gli altri il vicario Apostolico d’Arabia mons. Paul Hinder, il suo predecessore,
mons. Bernardo Gremoli, il nunzio apostolico in Kuwait, Mounged El-Hachem, e il vicario
apostolico in Kuwait, mons. Camillo Ballin. "Finalmente i cattolici a Doha hanno la
loro casa dove possono riunirsi in libertà e sicurezza" ha commentato mons. Hinder,
precisando che i 150 mila cristiani presenti in Qatar “provengono soprattutto dalle
Filippine, dall'India e da circa altri 100 Paesi del mondo”. Una comunità multietnica
che dal prossimo sabato, nella nuova chiesa, potrà seguire la Santa Messa celebrata
in 14 lingue diverse. A testimoniare l’apertura del governo, che ha autorizzato nel
Paese la costruzione di altre cinque chiese cristiane, è intervenuto il vice primo
ministro del Qatar che ha sottolineato come la chiesa sia portatrice di “un messaggio
positivo” per il mondo. Un’apertura che tuttavia non ha scongiurato il pericolo di
attacchi alla comunità cristiana locale. A seguito delle minacce lanciate da gruppi
estremisti islamici le ambasciate dei Paesi occidentali presenti in Qatar invitano
i loro cittadini alla prudenza. (a cura di Claudia Di Lorenzi)