2008-03-15 16:07:33

Perplessità dei vescovi della Bolivia sulla nuova Carta costituzionale


I presuli della Bolivia hanno accolto con soddisfazione “l’affermazione della dignità umana come fonte di diritti e doveri”, presente nel testo della nuova Carta costituzionale che sarà sottoposta a referendum popolare il prossimo 4 maggio. Nel documento “Affinché il popolo abbia vita”, l’episcopato boliviano propone, in particolare, orientamenti pastorali in vista della consultazione. I presuli esprimono anche preoccupazioni e perplessità: “l’ambiguità dei cosiddetti diritti sessuali e riproduttivi mette in pericolo l’integrità della famiglia nella sua funzione procreativa e debilita il diritto e la missione educativa dei genitori verso i figli”. I vescovi sottolineano anche come nel testo il diritto alla vita, sebbene sia riconosciuto come fondamento di tutti gli altri, non sia associato all’intero percorso esistenziale, “dal concepimento fino alla morte naturale”. L’episcopato è anche preoccupato per le pressioni e la violenza che da tempo caratterizzano il dibattito sulla liceità del progetto di nuova Costituzione. I vescovi ribadiscono ancora una volta che “il dialogo è l’unico mezzo per raggiungere l’accordo, un dialogo basato sulla trasparenza ed il mutuo rispetto in vista del bene comune e della dignità umana”. Secondo i presuli, è in atto da anni un costante indebolimento delle istituzioni democratiche dello Stato ed un aumento del clima di tensione provocato “dalla mancanza di sicurezza”. I linciaggi, l’incremento del narcotraffico ed il contrabbando – si legge nel documento dei vescovi boliviani – sono situazioni che denotano un pericoloso vuoto istituzionale. Tutto ciò è aggravato inoltre da problemi economici, “come ad esempio la mancanza di posti di lavoro e l’aumento del costo della vita, che pregiudicano in maniera diretta i più poveri ed emarginati”. (A cura di Luis Badilla)







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