2008-03-15 16:17:07

In Afghanistan, l'impegno del Forum delle ONG per la pace e la riconciliazione


Una pace che viene dal “basso”: è quella promossa dalla società civile afghana rappresentata dalle oltre 300 organizzazioni non governative locali attive su tutto il territorio del martoriato Paese asiatico. Un no alla guerra, alla violenza, i conflitti armati e gli attentati, come pure all’integralismo religioso e all’uso della forza militare viene dal forum delle associazioni della società civile afgana, che si battono per favorire il dialogo fra tutte le componenti del variegato mondo civile e politico del Paese. Costituitosi nei mesi scorsi – riferisce l’agenzia Fides - il forum sostiene il rafforzamento del ruolo delle Nazioni Unite nel Paese e il coinvolgimento delle ONG nella cooperazione, ricostruzione e riconciliazione nazionale, e chiede la riduzione dei danni ai civili e la compensazione di eventuali vittime nel rispetto delle leggi internazionali sui diritti umani. Garantire alla popolazione la pacificazione sociale e l’accesso all’istruzione, la salute e le risorse idriche e alimentari è infatti l’obiettivo principale delle ONG presenti in Afghanistan. Un traguardo articolato in 19 punti e illustrato in un documento presentato di recente a Roma, e a Kabul, con un messaggio al presidente afgano Karzai, e indirizzato ai governi europei. A presentare il documento sono intervenuti i rappresentanti di enti di coordinamento delle ONG attive nel Paese e la delegazione italiana di “Afghana”, organizzazione che accoglie rappresentanti delle istituzioni, del mondo accademico, della cooperazione e del mondo cattolico, e fra queste la FOCSIV (Federazione delle ONG cattoliche italiane), le ACLI (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani) e il movimento cattolico internazionale Pax Christi. (C.D.L.)







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