2008-03-14 14:42:22

Si è spenta Chiara Lubich, fondatrice dei Focolari. Il Papa: una vita spesa per la fratellanza tra i popoli e segnata dall'amore per Gesù abbandonato. I funerali, il 18 marzo, presieduti dal cardinale Bertone, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura


Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, si è spenta nella notte, intorno alle 2.00, nella sua abitazione a Rocca di Papa, "in un clima sereno, di preghiera e di intensa commozione" riferisce una nota. Aveva 88 anni. Malata da tempo, aveva chiesto negli ultimi giorni di lasciare il Policlinico Gemelli per tornare a casa. Il Papa in un telegramma inviato questa mattina ha espresso il suo profondo cordoglio. Il servizio di Sergio Centofanti.RealAudioMP3


“Ho appreso con profonda emozione” la notizia della morte di Chiara Lubich “sopraggiunta al termine di una lunga e feconda vita segnata instancabilmente dal suo amore per Gesù abbandonato”. Inizia così il telegramma del Papa. “In quest’ora di doloroso distacco – prosegue Benedetto XVI – sono spiritualmente vicino con affetto ai familiari e all’intera Opera di Maria-Movimento dei Focolari che da lei ha avuto origine, come pure a quanti hanno apprezzato il suo impegno costante per la comunione nella Chiesa, per il dialogo ecumenico e la fratellanza tra tutti i popoli”. Il Pontefice ringrazia il Signore “per la testimonianza della sua esistenza spesa nell’ascolto dei bisogni dell’uomo contemporaneo in piena fedeltà alla Chiesa e al Papa” ed esprime l’auspicio “che quanti l’hanno conosciuta e incontrata, ammirando le meraviglie che Dio ha compiuto attraverso il suo ardore missionario, ne seguano le orme mantenendone vivo il carisma”. Numerosissimi i messaggi di cordoglio che continuano a giungere dal mondo intero, da parte di leader religiosi, politici, civili e da tanta gente comune. I funerali si svolgeranno martedì prossimo 18 marzo alle 15.00 nella Basilica di San Paolo fuori le Mura e saranno presieduti dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone. Dalle 16.00 di oggi sarà aperta la camera ardente nel Centro internazionale del Movimento a Rocca di Papa: resterà aperta fino alle ore 11 di martedì. Nella cappella del Centro la sepoltura. Tra i tanti focolarini che si sono stretti attorno a Chiara nelle ultime ore, il teologo belga Michel Vandeleene, biografo della Lubich. Ascoltiamolo:

 
R. - Chiara ci ha lasciato stanotte. L’ultimo mese era stata ricoverata all’ospedale Gemelli di Roma e lì aveva potuto fare ancora tanta corrispondenza e prendere decisioni importanti per il Movimento. Aveva anche ricevuto una lettera del Santo Padre che rileggeva spesso e che le dava conforto. Il Patriarca Bartolomeo era venuto a salutarla e a benedirla in ospedale. Alcuni giorni fa aveva espresso ripetutamente il desiderio di tornare a casa e l’altro ieri notte era stata portata a casa sua perchè la sua fine sembrava ormai imminente. Ieri mattina, dopo aver sentito la Santa Messa e ricevuto l’Eucaristia, ha voluto vedere una ad una le sue prime compagne e i suoi primi compagni, gli altri focolarini, i suoi stretti collaboratori: era cosciente e ha potuto sentirli, incontrarli. Ieri sera poi si è aggravata ancora, centinaia di persone sono giunte a casa sua e lì è successa una cosa veramente meravigliosa e commovente perchè, al seguito delle prime compagne, anche tutte queste persone sono potute entrare una ad una nella sua stanza per ore per vederla, darle un bacio sulla mano, dirle magari ancora una sola parola: grazie. La commozione è grande ma più grande è la fede nell’amore, in Dio amore che guida ogni cosa, in Dio amore che lei ha fatto conoscere a tanti e ci viene da cantare un “Magnificat” per le grandi cose che il Signore ha operato in lei, e di rinnovare il nostro impegno a vivere il Vangelo come lei ci ha insegnato.

Ma chi era Chiara Lubich? Ricostruiamo il percorso esistenziale di questa grande testimone della fede nel servizio di Adriana Masotti:RealAudioMP3


Una grande donna con un cuore immenso; una mistica a servizio della pace e del dialogo; una grande testimone di fede: così alcuni titoli con cui le agenzie italiane stamattina hanno comunicato la scomparsa di Chiara Lubich. Tutta la sua vita si intreccia in modo inscindibile alla storia del Movimento dei Focolari da lei fondato. Ma non era certo intenzione di Chiara, nel lontano 1943 a Trento, quando aveva 23 anni, fondare un Movimento o qualunque altra cosa: piuttosto in lei c’era forte il desiderio di rispondere con la propria vita a quel Dio-Amore scoperto tra le macerie della II Guerra Mondiale.

Niente programmi pensati a tavolino, dunque, solo la lettura del Vangelo portato con sé nei rifugi antiaerei, una lettura illuminata da una luce particolare: quella dell’unità. “Che tutti siano uno, come io e te, Padre, siamo una cosa sola” . Per questa preghiera, Chiara e alcune sue coetanee si sentono chiamate un giorno in modo del tutto particolare. Da qui, poi, la sottolineatura di tutte le frasi che parlano dell’amore che porta all’unità. Ad una ad una, le parole evangeliche messe in pratica si rivelano rivoluzionarie. Portano ad esempio a mettere in comune beni materiali e spirituali. Nasce la certezza che nel Vangelo è la soluzione di ogni problema individuale e sociale. Sentiamo la stessa Chiara Lubich:

“E’ proprio la dottrina dell’unità, la dottrina del testamento di Gesù, è la dottrina del sogno di Gesù, di far di tutto il mondo una cosa sola, di fare una fraternità universale. Partendo, naturalmente, dai cristiani, ma poi Gesù è morto per tutti, e noi dobbiamo arrivare a tutti se vogliamo veramente amare Gesù!”.

Ben presto, al primo gruppo di ragazze si uniscono tanti altri che piano piano formano un piccolo popolo che raggiunge una dimensione mondiale. Attualmente si contano oltre 2 milioni di aderenti. L’approvazione della Chiesa cattolica alla nuova realtà ecclesiale arriva nel 1962 con il nome ufficiale di “Opera di Maria”. Nel ’64, la Lubich è ricevuta per la prima volta da Paolo VI. Da quel momento, si moltiplicano, con Paolo VI e poi con Giovanni Paolo II, udienze private e pubbliche. All’Opera di Maria aderiscono anche non cattolici, cristiani di diverse confessioni, appartenenti alle altre religioni e persone non credenti. Chiara Lubich partecipa, in Vaticano, a vari Sinodi dei Vescovi. Stabilisce intensi rapporti personali con diverse personalità religiose: in particolare nel mondo ortodosso, con il Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Atenagora I, e poi con i suoi successori; nella Comunione anglicana e nel mondo evangelico-luterano. Via via, nascono iniziative di dialogo per promuovere l’unità tra le realtà ecclesiali cattoliche, tra i cristiani, tra le religioni e nei diversi mondi del sociale: politica, economia, sanità, cultura, arte, comunicazione sociale. Ancora Chiara:

“Perché la presenza di Gesù in mezzo a chi è unito nel suo nome illumina dando sapienza. Questa sapienza, poi, naturalmente va in tutti gli ambiti della vita umana. Cambia tutto: è il Corpo mistico di Cristo che diventa corpo sociale, corpo politico ...”.

Dal 1996 a Chiara Lubich vengono assegnati 15 dottorati “honoris causa” e si moltiplicano i riconoscimenti, come il premio “Educazione alla pace” dell’UNESCO, il Premio Templeton per il progresso della religione, il premio “Diritti umani” del Consiglio d’Europa, nel ’98. 17 città, tra cui Roma, le assegnano la cittadinanza onoraria. Nel 1997 Chiara è al Palazzo di Vetro dell’ONU, l’anno successivo al Parlamento europeo. Chiara Lubich e Madre Teresa di Calcutta, due fondatrici e grandi figure femminili della Chiesa del Concilio: così Chiara ricordava la loro amicizia:

“Sempre, sempre ripeteva, quando ci incontravamo, una frase. Eravamo veramente due che avevano avuto una funzione nella Chiesa – naturalmente, lei è santa, è tutta un’altra cosa in questo senso. Però, come missione, come compito, eravamo tutte e due incaricate di qualcosa da parte di Dio. Perciò, ci capivamo molto bene. Lei mi scriveva spesso e il suo concetto era sempre questo: ‘Chiara, fatti santa, perché Dio è santo; fatti santa perché Lui ti ha scelto, ti vuole sua, perché Lui è santo”.
 
Una vita intensa, quella di Chiara, che si è conclusa questa notte con l’incontro più importante, quello con lo Sposo a cui Chiara ha saputo donare tutta la sua esistenza.

Chiara Lubich partecipò nel maggio del 1998 allo storico incontro dei movimenti e delle nuove comunità ecclesiali che rilanciò la collaborazione dei carismi per l’evangelizzazione. Era presente anche Salvatore Martinez, presidente del Rinnovamento nello Spirito. Al microfono di Sergio Centofanti, Martinez parla dell’eredità di Chiara Lubich:RealAudioMP3


R. – Un’eredità di amore che si rinnova in ogni angolo del mondo all’insegna di una maternità spirituale, di cui in qualche modo tutti noi laici siamo grati. Ha intuito in tempi non sospetti, ancor prima che si intravedesse la luce grande del Concilio ecumenico Vaticano II, una stagione di nuova evangelizzazione carismatica, improntata al testamento grande dell’amore e dell’unità. In fondo, il Vangelo si riconduce tutto a questo sguardo d’amore sulla storia e non si può che rimanere ammirati e grati al Signore per la testimonianza di questa donna, che non si è arresa dinanzi a nessuna delle sfide che la secolarizzazione, le contrapposizioni culturali, ideologiche e religiose talvolta ponevano. Un atto di onore allo Spirito Santo quello che oggi, da ogni parte del mondo, si eleva al ricordo di questa sorella nella fede.

Ascoltiamo infine, al microfono di Roberto Piermarini, la testimonianza di Kiko Argüello, iniziatore del Cammino Neocatecumenale, che ha condiviso con Chiara Lubich le tante iniziative delle nuove realtà ecclesiali:RealAudioMP3


R. – C’è dentro il cuore davvero una grande tenerezza, perchè penso che sia stata accolta con tanta gioia in cielo. Che il suo carisma di unità, di amore, di comunione sia una grande luce per la Chiesa, per tanti vescovi, per tanti sacerdoti. Abbiamo sempre trovato in lei un grande amore di comunione. Dio ci ha unito molto fortemente. Adesso preghiamo la Santa Vergine Maria, perché l’accolga, interceda e la mandi a suo Figlio, perché tutti i suoi peccati siano perdonati e possa entrare nel cielo piena di gioia. Penso anche che adesso i focolarini riceveranno un appoggio più grande dal cielo.







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