2008-03-14 14:19:01

Padre Cantalamessa alla predica di Quaresima: va recuperata la "lettura spirituale" della Bibbia come ai primi tempi della Chiesa, senza limitarla alle sole esegesi filologiche


La lettura della Bibbia, col passare dei secoli, ha perso la freschezza spirituale dei primi secoli, inaridendosi in esegesi storico-scientifiche che l’hanno, in certo senso, “secolarizzata”. Tuttavia, una riscoperta di quello spirito originario è stata avviata grazie al Concilio Vaticano II e alla ricomparsa dei carismi. Sono le constatazioni attorno alle quali padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontifcia, ha sviluppato questa mattina la sua quarta e ultima predica di Quaresima, alla presenza del Papa e della Curia Romana. Il servizio di Alessandro De Carolis:RealAudioMP3


“Potrà l’esegesi, inaridita dal lungo eccesso di filologismo, ritrovare lo slancio e la vita che ebbe in altri momenti della storia della Chiesa?”. Questa domanda padre Cantalamessa se la pone al termine di una lunga riflessione precedente, ma in realtà è il perno di tutta la sua predica quaresimale, dedicata alle alterne fortune delle quali ha goduto nel tempo la lettura spirituale della Bibbia. Il religioso cappuccino tempera il pessimismo di alcuni pensatori moderni, secondo i quali manca oggi quella “fede piena di slancio” e quel “senso di unità” che hanno avuto i primi Padri della Chiesa quando, nell’interpretare le Sacre Scritture, ci hanno regalato pagine di straordinaria incisività e bellezza. Secondo padre Cantalamessa, nel quarantennio successivo al Vaticano II, un “movimento spirituale” e un nuovo “slancio hanno cominciato a riprodursi” e “contemporaneamente alla ricomparsa dei carismi - sostiene - si assiste al ricomparire anche della lettura spirituale della Bibbia”, sostanzialmente abbandonata nei secoli precedenti. Ma perché e in che modo si è arrivati a smarrirla? Il predicatore pontificio lo spiega in questo modo: in tutte le cose che sono, allo stesso tempo, divine e umane - come Cristo, come la Chiesa - non si può scoprire il divino se non passando per l’umano. Ciò vale per la Bibbia: non si può comprenderne lo spirito se non passando per la lettera, e dunque la sua interpretazione. Purtroppo, ha rilevato padre Cantalamessa, da lungo tempo nel campo dell’esegesi “esiste una tendenza a fermarsi alla lettera”:

 
“La secolarizzazione del sacro in nessun caso si è rivelata tanto acuta, come nella secolarizzazione del Libro sacro. Ora, pretendere di comprendere esaurientemente la Scrittura, studiandola con il solo strumento dell'analisi storico-filologica è come pretendere di scoprire il mistero della presenza reale di Cristo nell’Eucaristia, basandosi su un'analisi chimica dell'ostia consacrata! (…) L'inconveniente più serio di una certa esegesi esclusivamente scientifica è che essa cambia completamente il rapporto tra l'esegeta e la parola di Dio. La Bibbia diventa un oggetto di studio che il professore deve ‘padroneggiare’ e davanti al quale, come si addice a ogni uomo di scienza, deve rimanere ‘neutrale’. Ma in questo caso unico non è permesso rimanere ‘neutrali’ e non è dato di ‘dominare’ la materia; bisogna piuttosto lasciarsi dominare da essa”.

 
Non si spiegano altrimenti - osserva padre Cantalamessa - le tante crisi di fede di studiosi della Bibbia. Quando ci si chiede il perché della povertà e aridità spirituale che regnano in alcuni seminari e luoghi di formazione, non si tarda a scoprire - afferma con chiarezza - che una delle cause principali è il modo con cui è insegnata in essi la Scrittura”. Molti esegeti, ha proseguito il predicatore francescano, tendono oggi a rivalutare la lettura spirituale della Bibbia, la quale - ha soggiunto - è tutt’altro che “soggettiva, o peggio ancora, fantasiosa”, ma si basa sull’evento storico e spirituale insieme della Rivelazione fatta da Cristo:

 
“Quello che occorre non è dunque una lettura spirituale che prenda il posto dell'attuale esegesi scientifica, con un ritorno meccanico all'esegesi dei Padri; è piuttosto una nuova lettura spirituale corrispondente all'enorme progresso registrato dallo studio della 'lettera'. Una lettura, insomma, che abbia l'afflato e la fede dei Padri e, nello stesso tempo, la consistenza e la serietà dell'attuale scienza biblica”.







All the contents on this site are copyrighted ©.