Benedetto XVI all'udienza generale denuncia l'assurda condizione di quanti sono detenuti
e torturati per le loro convinzioni ideali e religiose. Appello ai docenti: non svilite
l'insegnamento in nozionismo, approfondite i temi culturali ed etici
Un appello in difesa di tutti coloro che sono ingiustamente imprigionati, e non di
rado torturati, per le loro idee politiche e religiose e la consapevolezza che, in
un tempo non facile di integrazione delle culture, la possibilità che esse convivano
in armonia risiede nella concordia ispirata da Dio. Sono due dei temi che hanno orientato
la catechesi di Benedetto XVI all’udienza generale tenuta poco fa in Aula Paolo VI.
Ampio anche lo spazio dedicato alla scuola a agli obiettivi dell’insegnamento: il
Papa ha invitato i docenti e le scuole in genere ad approfondire i messaggi culturali
ed etici - senza ridursi a una mera trasmissione di nozioni - per poi concludere con
un singolare saluto in latino ad un istituto svedese che lo insegna a numerosi allievi.
Il servizio di Alessandro De Carolis: