2008-03-11 19:44:28

ALGERIA Niente espulsione per un pastore protestante


ALGERI, 11mar08 - Il Consiglio di Stato algerino ha annullato ieri la decisione di espellere dall’Algeria il pastore protestante Hugh Johnson. Ne ha dato notizia lo stesso pastore. Johnson, 74 anni, era stato invitato il 25 febbraio scorso a lasciare l'Algeria dove vi vive da più di 45 anni. Lo scorso anno il suo permesso di soggiorno non era stato rinnovato dalle autorità. La decisione di espellerlo è intervenuta quando anche la Chiesa protestante di Algeria – di cui fa parte il pastore Johnson – è caduta al centro di una polemica tra i responsabili musulmani e quelli cristiani accusati di voler propagare il cristianesimo in Algeria. Una polemica che è andata crescendo e che ha portato alla fine gennaio, ad Orano, alla condanna ad un anno di carcere al sacerdote cattolico francese Pierre Wallez. Il sacerdote era stato accusato di aver violato la legge che vieta la pratica religiosa non musulmana fuori dai luoghi autorizzati. Sulla vicenda del pastore protestante erano intervenuti anche i vescovi cattolici di Algeria, intercedendo per lui presso il ministro per gli affari religiosi. La vicenda del pastore Johnson si è chiusa ieri quando il Consiglio di Stato ha accettato un ricorso alla sua espulsione. All’annuncio dell’annullamento, il pastore – così si legge nel comunicato diffuso dalla Federazione protestante francese – “ha espresso la sua riconoscenza per il sostegno che tutte le Chiese di Algeria gli hanno manifestato. Vuole vedere in questa decisione un segno di speranza per i cristiani di Algeria”. I sentimenti per parte cattolica sono stati espressi dall'arcivescovo di Algeri, mons. Henri Teissier. “Noi – ha detto al Sir – conosciamo da più di 40 anni il pastore Johnson. Viviamo nella stessa realtà cristiana di Algeria ed abbiamo con lui progetti comuni. La decisione del Consiglio di Stato – aggiunge l’arcivescovo - è una buona notizia perché da un anno e mezzo subiamo decisioni contro i cristiani ed è la prima volta una decisione presa non viene applicata. E’ un segno di apertura. Da 15 mesi non abbiamo che segnali negativi”. Sono mesi difficili per i vescovi algerini che ora hanno a cuore la condanna del prete cattolico ad un anno di carcere. In un messaggio diffuso al termine di una riunione nei giorni scorsi, i vescovi d’Algeria avevano manifestato la preoccupazione della comunità cattolica per i crescenti “ostacoli” e “difficoltà” subite dai cristiani nel Paese.
(Sir-MANCINI)








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