2008-03-09 14:15:11

Il cardinale Bertone al rientro in Italia dopo le visite in Armenia e Azerbaigian. Stamattina, la celebrazione nella nuova chiesa di Baku


Si conclude oggi il viaggio all’insegna dell’ecumenismo e del dialogo interreligioso del cardinale Tarcisio Bertone in Armenia e Azerbaigian. Stamani il segretario di Stato vaticano ha celebrato la santa Messa nella Chiesa cattolica dell’Immacolata Concezione a Baku, esprimendo il suo incoraggiamento per la piccola comunità dell’Azerbaigian. “Siate tutti e ciascuno pietre belle, levigate, che poggiano sulla pietra angolare che è Cristo” così il cardinale si è rivolto ai fedeli. In serata il rientro in Vaticano. Il servizio di Benedetta Capelli:RealAudioMP3


Essere cristiani significa incontrare Cristo, stare con Lui, amarlo come Signore e Maestro. Lo ha ricordato ai fedeli accorsi nell’unica Chiesa cattolica dell’Azerbaigian il cardinale segretario di Stato vaticano, Tarcisio Bertone. Durante l’omelia, il porporato ha parlato della conversione di San Paolo “conquistato da Cristo” e folgorato dalla luce che non lo ha più lasciato. “Senza Cristo - ha aggiunto- la nostra fede sarebbe un castello di sabbia”, insegnamenti che non dicono nulla al cuore ma che si vivificano attraverso il suo amore misericordioso. I veri cristiani, dunque, i veri santi sono coloro che si sono sentiti amati e perdonati dal Signore, così come lo fu la donna adultera salvata dalla lapidazione da Gesù. La loro vita esemplare nasce dall’assunto che tutto l’amore che hanno seminato proviene da quello infinito ricevuto da Dio. Sono parole piene di speranza soprattutto per la piccola comunità azera perché è difficile seguire Cristo, ha detto il cardinale Bertone, quando ci sono “resistenze di mentalità, di ambiente, di pressione sociale” e allora ha ricordato a tutti che il segreto per non cedere alla tentazione è “vivere con Gesù, vivere di Gesù, lasciarsi amare e perdonare da Lui”. Sentire, aggiunge il porporato, che ogni giornata è come una creazione nuova fatta per noi perché Lui ci ama.

 
Ai tanti giovani presenti in chiesa, il segretario di Stato ha ricordato che occorre essere “persone nuove” nate dalla morte “dell’uomo vecchio”, diceva San Paolo, che è in noi. Un cambiamento del cuore che si realizza in azioni concrete, con il “distacco dalla sete di guadagno, un amore generoso e non egoista o possessivo per gli altri, una fedeltà nei rapporti soprattutto nella vita familiare, un rispetto tra i coniugi e dei genitori per i figli” e in particolare l’onestà sul lavoro. Cristo è nella casa dove ogni giorno accoglie, nel luogo simbolo che è la chiesa dove i sacerdoti donano Dio e la sua misericordia. “Questa casa - ha aggiunto il cardinale Bertone- siete prima di tutto voi. La Chiesa è il corpo di Cristo, di cui ciascuno di voi è una pietra. Siate tutti e ciascuno pietre belle, levigate, che poggiano sulla pietra angolare che è Cristo”.

 
Il porporato ha, infine, ricordato di essere stato mandato dal Papa per mostrare agli azeri la loro importanza per l’intera Chiesa cattolica. Ringraziando i vari rappresentanti delle altre comunità cattoliche, ha parlato di comunione e fraternità nell’unico Signore, ha riconosciuto il bene compiuto dai figli di Don Bosco e la loro vocazione verso la “perfezione evangelica”. Al termine dell’omelia, il segretario di Stato ha affidato coloro che riceveranno il Battesimo in prossimità della Pasqua alla protezione di Maria, Madre della Chiesa.







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