2008-03-08 15:50:18

Il Consiglio di Sicurezza dell'ONU si divide sulla condanna all'attentato al Collegio rabbinico di Gerusalemme


E’ massima allerta in un Israele ancora sotto choc per l’uccisione degli otto giovani studenti del Collegio rabbinico di Gerusalemme. Al momento, lo Stato ebraico mantiene infatti la chiusura totale della Cisgiordania e l’inasprimento dei posti di blocco e delle misure di sicurezza. Sul terreno, si registra anche la ripresa dei raid aerei israeliani sulla striscia di Gaza, dove l’attentato è stato accolto da festeggiamenti. Due i miliziani di Hamas rimasti feriti negli attacchi di ieri sera. La tensione sale anche sul fronte della diplomazia internazionale, dopo che ieri il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite non ha potuto approvare un documento che condanna l'attacco al seminario ebraico per via dell'opposizione libica che chiedeva di considerare i massacri israeliani commessi a Gaza. Un appello unanime per porre fine a tutte le violenze arriva invece dai leader cristiani di Gerusalemme che riaffermano - in due distinte lettere indirizzate al premier israeliano Olmert e al presidente palestinese Abu Mazenla - la volontà a lavorare per la pace.

Iraq
Iniziano oggi, a Baghdad, i colloqui per regolarizzare la presenza delle truppe statunitensi in Iraq. Una mossa diplomatica contestata dai democratici del Congresso, secondo i quali l'avvio delle trattative potrebbe portare a una presenza militare americana ''di lungo termine''. Per la Casa Bianca, invece, l'avvio del confronto non è che una procedura di routine che dovrebbe portare alla ratifica di un documento che sostituirà una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU in scadenza a fine anno. Intanto, sul terreno si registra l’ennesima giornata di violenze. Quattro persone sono morte oggi in un duplice attentato avvenuto in un villaggio a est di Baquba. Vittime anche tra le truppe statunitensi: un soldato americano è rimasto ucciso e un altro ferito in un'esplosione verificatasi ieri nel corso di un'operazione militare nella provincia irachena di Diyala. Infine, si segnala il ritrovamento di una fossa comune a nord di Baghdad contenente almeno 100 corpi in avanzato stato di decomposizione. Le autorità sostengono che i corpi sono stati sepolti da molto tempo, ma certamente dopo l'invasione americana del 2003.

Tensione Bielorussia-USA
Sale la tensione tra Stati Uniti e Bielorussia. Ieri, il governo di Minsk ha invitato l'ambasciatore americano a lasciare il Paese e ha richiamato il proprio inviato da Washington. La decisione è stata presa dopo che gli USA avevano minacciato nuove sanzioni per chi fa affari con la compagnia petrolifera Belneftekhim che gestisce le raffinerie bielorusse. La Casa Bianca parla di un’espulsione "ingiustificata", che allontanerà ulteriormente Minsk dalla comunità internazionale. Il regime del presidente, Alexander Lukashenko, è dal 2006 nel mirino delle sanzioni europee e statunitensi per essersi aggiudicato la vittoria in elezioni giudicate irregolari da molti osservatori.

Francia
Domenica di elezioni amministrative, domani in Francia, dove 45 milioni di cittadini sono chiamati a rinnovare le guide dei Comuni e dei Dipartimenti. Si tratta della prima consultazione dopo le presidenziali e le politiche dello scorso anno, per questo motivo viene percepita dai francesi come un primo giudizio sull’operato dell’Eliseo e del suo principale inquilino. Da Parigi, Francesca Pierantozzi:RealAudioMP3


E’ uno scrutinio locale ma si tratta in realtà del primo vero test nazionale per Nicolas Sarkozy a dieci mesi dal suo arrivo all’Eliseo e, stando ai sondaggi, i risultati non premieranno affatto la politica del presidente. Domani, il primo turno delle amministrative: saranno 44 milioni i francesi chiamati alle urne per rinnovare, per i prossimi sei anni, le guide dei Comuni e dei Dipartimenti. Secondo tutte le previsioni, il voto si trasformerà in una sanzione contro Sarkozy, la cui popolarità non cessa di scendere. L’ultimo sondaggio, pubblicato da Le Monde, conferma che il presidente è in forte difficoltà. Se il 66 per cento di chi voterà domani assicura di andare alle urne per considerazioni locali, ben il 21 per cento - una percentuale in netta crescita - intende votare per punire la politica di Sarkozy e del governo. Il presidente ha detto più volte che la sua politica dovrà essere giudicata al termine del mandato e che non si farà distrarre dalle elezioni amministrative regionali ed europee che incontrerà lungo il cammino. Ma questa prova elettorale avrà sicuramente un peso: i sondaggi indicano un netto vantaggio della sinistra soprattutto nelle grandi città - tra cui Parigi, Lille, Lione, Strasburgo - e gli occhi sono puntati anche su Marsiglia dove i socialisti potrebbero riprendere, dopo anni, la guida della città. (Francesca Pierantozzi, da Parigi, per la Radio Vaticana)

Malta al voto
Seggi aperti a Malta per le prime elezioni politiche dall’ingresso del Paese nell’Unione Europea. Circa 250 mila elettori sono chiamati a scegliere tra il partito nazionalista guidato dal premier, Lawrence Gonzi, e i laburisti di Alfred Sant. I nazionalisti, al potere dal 1998, hanno dalla loro una sequela di buoni risultati raggiunti in campo economico. Tuttavia, i sondaggi prevedono un testa a testa tra le due formazioni. La partita molto probabilmente sarà quindi risolta dagli indecisi che rappresentano almeno 11% dell’elettorato.

Malaysia al voto
Si vota, oggi, in Malaysia per il rinnovo del parlamento federale e le assemblee di 12 stati su 13. Circa 11 milioni di cittadini sono chiamati a rinnovare i seggi del parlamento federale. Salvo sorprese, appare scontata la vittoria del partito di governo, che mira ad ottenere i due terzi dei mandati nazionali. Intanto, sul terreno si registrano alcuni disordini fra i sostenitori del partito islamico pan-malaysiano e sullo sfondo permangono le tensioni per le divisioni etniche e sociali in un Paese che conta circa 27milioni di abitanti.

Myanmar
In Myanmar, prosegue la terza visita per la riconciliazione politica del Paese asiatico dell’inviato speciale dell’ONU, Gambari. Oggi, l’esponente delle Nazioni Unite ha incontrato la leader dell'opposizione e premio nobel, Aung San Suu Kyi, capo della Lega nazionale per la democrazia che ha trascorso 12 degli ultimi 18 anni agli arresti. Intanto, dai mezzi d’informazione locali arriva la notizia che la giunta militare birmana non emenderà la nuova bozza di Costituzione in modo da consentire al Premio Nobel per la pace e leader dell'opposizione di partecipare alla corsa elettorale, proclamata per il 2010 dal regime di Rangoon. L’attuale carta costituzionale contiene, infatti, una clausola che non consente ai cittadini che hanno nazionalità birmana ma sono sposati con stranieri di concorrere al voto. Condizione in cui si trova Aung San Suu Kyi che è vedova di Michael Aris, un professore britannico dell'Università di Oxford.

Record valutazioni per euro e petrolio e fantasmi recessione americana
Non si ferma il rialzo delle quotazioni del petrolio e dell’euro che continuano ad infrangere record storici. L’oro nero ieri ha chiuso superando i 106 dollari al barile sul mercato di New York, mentre la moneta europea si è fermata a quota 1,5459 sul dollaro. E proprio il supereuro ha depresso i listini del Vecchio continente, che hanno registrato un’altra giornata di calo. Ma le cose non vanno decisamente meglio per Wall Street: la borsa americana ieri ha chiuso col segno "meno" la seconda seduta consecutiva, in una giornata in cui i dati negativi sull'occupazione, diffusi dal dipartimento del lavoro statunitense, hanno rinnovato i timori di una recessione dell'economia americana. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)
 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 68

 
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