Prosegue in Azerbaigian, dopo l’Armenia, il viaggio del cardinale Bertone nelle due
Repubbliche del Caucaso, afflitte da violenze e tensioni
Prosegue la visita del cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato, nelle Repubbliche
caucasiche di Armenia e Azerbaigian, in una regione percorsa da gravi conflitti e
tensioni sociali. Stamane il porporato è arrivato a Baku, capitale azera, dopo avere
trascorso tre giorni in terra armena, dove ha incontrato le massime autorità religiose
e civili. L’auspicio della pace e la riconciliazione in comunicato congiunto del cardinale
Bertone e del Patriarca Karekin II. Il servizio di Roberta Gisotti.
Fitta
di eventi e d’incontri l’agenda del cardinale Bertone, che ha iniziato oggi la sua
visita in Azerbaigian, dopo aver lasciato Yerevan, la capitale armena, dove questa
mattina ha incontrato il capo di Stato uscente Robert Kocharian, alle prese con una
grave crisi politica: il Paese è in stato di emergenza a seguito dell’elezione a presidente
dell’attuale primo ministro Serge Sarkisian, contestato violentemente nelle piazze.
Durante “questi difficili giorni per l’Armenia” una speciale preghiera a Dio, hanno
rivolto il cardinale Bertone e il Patriarca Karekin II, “perché la pace e la riconciliazione
siano ristabilite nel Paese”, si legge in un comunicato congiunto del segretario di
Stato vaticano e del Catholicos di tutti gli Armeni, che hanno pure invocato il Signore
perché “gli uomini di Stato e gli uomini politici capiscano che la politica è anche
una chiamata spirituale, che richiede onestà, mutuo rispetto, amore, tolleranza e
difesa dei diritti del povero e del debole”.
Prima
di lasciare l’Armenia, per il cadinale Bertone due tappe commoventi, tra i bambini
assistiti dalle Suore di Madre Teresa, quindi una sosta al Monumento alla memoria
delle vittime armene e al Museo attiguo. Le sofferenze passate del popolo armeno,
in particolare dei fedeli cristiani, sotto il regime comunista, ed ancora i conflitti
attuali interni ed esterni che lacerano gli animi e minacciano la vita democratica
dell’Armenia sono stati ricordati più volte dal cardinale Bertone, che si è fatto
latore degli auspici di pace e sviluppo espressi da Benedetto XVI. Così anche durante
il ricevimento offerto dal nunzio apostolico, il porporato ha sollecitato “soluzioni
positive con l’aiuto disinteressato della diplomazia internazionale”, che non guardi
solo “ad interessi ristretti o parziali”, “per creare una pace sicura e condivisa”,
rispettando sempre “i diritti sacrosanti dei più deboli e di quanti vivono in condizioni
precarie”, spesso derivate “proprio dai conflitti bellici”. Che “l’Amenia possa trovare
in modo efficace ed autentico il giusto posto che ad essa spetta nel concerto delle
Nazioni”, “in modo che tutti i cittadini possano godere di condizioni di vita rispettabili
e dignitose”, l’augurio del cardinale Bertone, che ha rassicurato anche i cattolici
sulla vicinanza del Papa, che “tiene ben presenti” le loro necessità.
Dopo
l’Amenia attesa in Azerbiagian per l’inaugurazione domani a Baku della Chiesa cattolica
dell’Immacolata Concezione, alla presenza del presidente della Repubblica azero, del
capo dei musulmani del Caucaso, del vescovo ortodosso russo, del capo degli Ebrei
della Montagna e del Corpo diplomatico. Oggi nel pomeriggio sempre a Baku il colloquio
con il primo ministro azero Artur Rasi-zahed e domani mattina con il capo di Stato
Ilham Aliyev. Ricordiamo che Armenia ed Azerbaigian sono in guerra non dichiarata
dal 1988 per il controllo della regione del Nagorno-Karabah, enclave in territorio
azero abitata in maggioranza da armeni.