ITALIA7ARMENIA In un documentario l'amore di San Luigi Orione per il popolo armeno
ROMA, 6mar08 - In occasione della visita del Cardinale Segretario di Stato Tarcisio
Bertone in Armenia, sul sito www.donorione.org è stata pubblicato lo speciale, realizzato
da Don Flavio Peloso e Don Pietro Stefani, che evidenzia “l’amore di san Luigi Orione
per il popolo armeno”. Proponiamo alcuni estratti dello speciale: Fu Mons. Fr.
Cirillo J. Zohrabian, su consiglio del senatore E. Schiaparelli, ad affidare nel 1924
all’Istituto orionino di Rodi un gruppo di orfanelli della terribile persecuzione
turca contro gli armeni-cristiani. Otto di quegli orfanelli, in seguito, manifestarono
vocazione al sacerdozio. Su desiderio di Don Orione, quegli otto giovani giunsero
in Italia, il 3 luglio 1928. Li attendeva, a Via delle Sette Sale 22, Don Orione stesso.“Ci
espresse la sua contentezza di avere nella sua Congregazione degli orientali nella
persona di noi armeni, ci parlò dell’Armenia martire e della recente persecuzione.
A pranzo ci fece cantare nella nostra lingua”, ricordò poi uno di quei giovani, Pietro
Sciamlian. Di quel periodo è ricordato un altro episodio che rivela lo “spirito
di cattolicità” di Don Orione. Nel maggio 1929, Don Orione volle partecipare con gli
armeni alla beatificazione del martire armeno Komurgian. Seguì l’udienza particolare.
Don Orione presentando a Pio XI i suoi chierici armeni commentò: “Padre santo, in
questo momento sono anch’io armeno”. Ed allora il Papa a lui: “Eh, lo sò: Don Orione
omnibus omnia factus ed ora s’è fatto anche armeno”. Un altro momento emblematico
del sentire ecumenico di Don Orione è del maggio 1933. Siamo nella cappella dello
Studentato di Via delle Sette Sale 22. Don Orione celebra la vestizione di un altro
chierico armeno, l’ottavo. L'emozione del rito gli dà occasione di diffondersi in
una catechesi e in una visione ecumenica della vita della Congregazione. "Non
è una semplice vestizione di un armeno... Dell'unione degli scismatici alla Chiesa
come scopo della Congregazione si parla nel primo Decreto d'approvazione della Congregazione.
In quel Decreto c'è il desiderio dei Figli della Divina Provvidenza di riunire l'Oriente,
che si è staccato da Roma, di riunirlo al Papa. Per riunire i fratelli separati
d'Oriente la Provvidenza ci ha mandati questi figli, perché, fatta dai latini, l'opera
di persuasione riesce più difficilmente. Questo trovarci qui, con un numero di
persone di rito diverso, ci dice quello che sarà un giorno la Congregazione, in cui
vi saranno tutti i riti e tutte le razze. Il bello viene definito: unitas in varietate.
In una sola Congregazione vedrete copti, greci, armeni e si diranno le messe in tutti
i riti approvati dalla Chiesa e vi saranno tutte le razze. (www.donorione.org
- MANCINI)