Si inasprisce lo scontro radicali-Veltroni sulle liste dei candidati
In attesa di conoscere la lista dei candidati del Popolo della Libertà, fa discutere
quella del Partito democratico (PD). I radicali accusano Walter Veltroni di aver tradito
i patti. Intanto, tra il leader del PD e quello del PDL, Silvio Berlusconi, è polemica
a distanza sui sondaggi. Servizio di Giampiero Guadagni:
Sono due
scenari completamente diversi quelli disegnati in queste ore da Veltroni e Berlusconi.
Il candidato premier del Partito democratico parla di uno svantaggio ridotto a 4-7
punti, ipotizza il pareggio al Senato, quindi larghe intese per le riforme e poi il
ritorno alle urne. Il candidato premier del Popolo della Libertà non sembra invece
avere dubbi sulla vittoria elettorale: presenta sondaggi che confermano un divario
di dieci punti, si impegna a non ricandidarsi più in futuro per Palazzo Chigi e intanto
annuncia un nuovo contratto con gli italiani. Berlusconi sottolinea poi la coincidenza
tra le sue priorità e quelle manifestate nei giorni scorsi dal presidente di Confindustria,
Montezemolo. Ma a differenza del leader degli industriali, Berlusconi dichiara piena
disponibilità ad un accordo sul decreto che riguarda la sicurezza sul lavoro. Il provvedimento
sarà varato domani dal governo, anche in seguito all’ultima tragedia di Molfetta in
cui hanno perso la vita cinque operai. Da parte sua, Veltroni deve fare i conti con
i Radicali che lo accusano di aver tradito il patto sulle candidature, rimarcando
che la predisposizione delle liste mette a rischio elezione tre dei loro nove candidati.
Marco Pannella ha annunciato per questo uno sciopero della sete. Ma, dice, non faremo
al PD il favore di rinunciare all’accordo. E dopo aver espresso grande preoccupazione
appunto per l’alleanza tra PD e Radicali, il settimanale “Famiglia Cristiana” accende
i riflettori sul Popolo delle Libertà, criticando Berlusconi per aver definito il
suo partito “anarchico”, nel senso che non ha una posizione ufficiale su molti temi
di rilevanza etica e lascia tutto alla libertà di coscienza dei singoli. Per il settimanale
dei Paolini, la libertà di coscienza deve essere considerata una extrema ratio e rischia
di mortificare i candidati cattolici del PDL. Tuttavia, per “Famiglia Cristiana” non
sono segnali buoni neppure quelli che arrivano dal centro, a causa di alcune candidature
espresse dall’UDC di Casini.(Per la Radio Vaticana Giampiero Guadagni)