2008-03-05 15:32:30

India: per combattere la pratica dei feticidi femminili, tremila dollari alle famiglie povere di 7 Stati dell'Unione


Il governo indiano offrirà circa 3mila dollari alle famiglie povere che decidono di crescere le proprie figlie. Il progetto mira a scoraggiare la diffusa pratica dell’infanticidio femminile, che ha portato ad uno squilibrio sessuale in diverse zone dell’Unione. Dal 1994, in India l’aborto selettivo è vietato, ma la pratica continua tuttora nell’illegalità, precisa l'Agenzia AsiaNews. Secondo una ricerca pubblicata nel 2006 dalla rivista medica britannica Lancet, negli ultimi 20 anni nel Paese mancano all’appello 10 milioni di femmine non nate. Nella cultura indiana, un maschio è preferito perché trasmette il nome, diventa fonte di guadagno e può occuparsi dei genitori quando invecchiano, mentre la femmina è destinata a lasciare la famiglia e inoltre costa, per la dote che deve ricevere al momento delle nozze. Negli Stati più colpiti dal fenomeno, come il Punjab, il rapporto delle nascite maschio/femmina è di 1000:793. Secondo il nuovo programma governativo, le famiglie povere di 7 Stati riceveranno, in diverse rate, il sussidio economico: la prima tranche, in contante, al momento della nascita della figlia e poi le altre fino a 18 anni. Renuka Choudhry, ministro indiano per lo Sviluppo delle donne e del bambino, si augura che l’iniziativa incoraggi le famiglie a guardare le proprie figlie come a “una risorsa e non come a un vincolo, un peso”. Dal canto loro attivisti per i diritti umani auspicano che il provvedimento interessi presto non solo i poveri. (R.P.)







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