Il Consiglio ecumenico delle Chiese condanna i raid a Gaza. Pax Christi, Agesci e
Batya chiedono la fine di ogni violenza
A Gaza devono cessare le violazioni della vita e dei diritti umani. Devono essere
garantiti inoltre il carburante, i medicinali e gli altri servizi essenziali. E’ quanto
ha ribadito il reverendo Samuel Kobia, segretario generale del Consiglio ecumenico
delle Chiese. Kobia – riferisce l’agenzia Misna - condanna anche senza riserve gli
attacchi israeliani nella Striscia di Gaza. Il cammino verso la pace – ha poi detto
Kobia – “è aperto ma vuoto”. Secondo il segretario generale del Consiglio ecumenico
delle Chiese, i governi che usano o permettono il ricorso alla forza militare devono
invece negoziare “una pace durevole nella giustizia”. Una delegazione composta da
membri di Pax Christi Italia, Agesci Toscana e Batya, in questi giorni in visita in
Israele e nei Territori Palestinesi, ha sottolineato inoltre alcune priorità. Tra
queste, ci sono soprattutto la fine di ogni violenza per raggiungere al più presto
una tregua e la creazione di un corridoio umanitario. Altri passi necessari indicati
dalla delegazione – rende noto l’agenzia Sir - sono l’avvio di un reale dialogo tra
le parti e l’interruzione dell’embargo che colpisce la popolazione ormai stremata.
Si richiede infine l’intervento della comunità internazionale affinché venga imposto
il rispetto degli accordi internazionali e dei diritti umani. (A.L.)