2008-03-04 15:07:37

Si aggrava la crisi tra Colombia, Venezuela ed Ecuador


Prosegue la crisi tra Colombia e Venezuela: a Caracas, è stato espulso il personale diplomatico colombiano. L’Ecuador ha annunciato, inoltre, la rottura dei rapporti diplomatici con Bogotà. I governi di Caracas e Quito hanno preso queste decisioni dopo l’azione delle forze armate colombiane in territorio ecuadoriano che, due giorni fa, ha portato all’uccisione di Raul Reyes, numero due delle FARC, le Forze armate rivoluzionarie colombiane. In Colombia, intanto, gli inquirenti parlano di contatti tra il leader delle FARC e ministri di Ecuador e Venezuela. Il servizio di Maurizio Salvi:RealAudioMP3


A Bogotá, il ministro della Difesa, Juan Manuel Santos, ed il capo della polizia, il generale Oscar Naranjo, hanno insistito sul fatto che quella della Colombia è una lotta senza quartiere contro il narcoterrorismo delle FARC. In particolare, Naranjo ha diffuso documenti ritrovati in un computer di Raul Reyes, il numero due della guerriglia morto nell’attacco. Emergono suoi intensi contatti con ministri sia dell’Ecuador sia del Venezuela. Un documento, poi, proverebbe che Chavez avrebbe donato 300 milioni di dollari alle FARC. Attorno a questa crisi si è mossa la diplomazia internazionale ed il Brasile, principale potenza regionale, ha chiesto al presidente colombiano, Alvaro Uribe, di scusarsi con il collega Rafael Correa per la violazione del territorio ecuadoriano come condizione base per cercare di frenare l’escalation in atto. (Dall’America Latina, Maurizio Salvi, ANSA, per la Radio Vaticana)

In questo allarmante scenario, si deve anche aggiungere che reparti militari ecuadoriani e venezuelani sono stati dispiegati nelle ultime ore a ridosso del territorio della Colombia. Ma come potranno cambiare gli equilibri dell’area dopo queste tensioni? Salvatore Sabatino lo ha chiesto a Maurizio Chierici, esperto di America Latina:RealAudioMP3


R. - Le tensioni sono gravi, ma teniamo presente che in America Latina il Paese guida è il Brasile di Lula. Lula è stato l’uomo al quale l’amministrazione Bush ha in qualche modo affidato il compito di regolare gli equilibri regionali, cioè della regione sudamericana. Credo che Lula interverrà e cercherà di smorzare queste tensioni. E’ nell’interesse di tutti, compresa l’amministrazione Bush che ormai sta declinando e che patisce la tensione creatasi nell’unico Paese sicuro che aveva. Ma è nell’interesse anche di chi sarà il futuro presidente statunitense, che non vorrà ritrovarsi appena insediato, come è successo per Kennedy, una crisi in America Latina.







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