Segnali positivi dalle autorità vietnamite per la restituzione alla Chiesa cattolica
della delegazione apostolica di Hanoi
“Il governo vietnamita vuole risolvere la questione dei beni della Chiesa ed in particolare
ha già chiesto la documentazione per la restituzione della delegazione apostolica
di Hanoi come richiesto dalla Conferenza episcopale vietnamita". Lo ha detto ieri
a Roma prima di rientrare ad Hanoi, l'arcivescovo della capitale vietnamita Mons.
Joseph Ngô Quang Kiêt. Questo conferma quanto detto nei giorni scorsi in una riunione
del Comitato d’unione dei cattolici – che fa parte del Fronte patriottico – esprimendo
il punto di vista del primo ministro sulla vicenda, Trân Dinh Phung, membro permanente
del Fronte ed incaricato degli affari religiosi ed etnici. Dinh Phung ha definito
“del tutto legittima” la richiesta della Chiesa di poter utilizzare il complesso per
le attività della Conferenza episcopale. “Il governo non potrà ignorare” la richiesta
della massima espressione dei sette milioni di cattolici vietnamiti che da 27 anni,
cioè dalla creazione della Conferenza episcopale, collabora con la nazione. Per questo
il primo ministro ha dato incarico all’Ufficio affari religiosi, ai ministeri competenti
ed al Comitato popolare di Hanoi di esaminare la questione. Il primo ministro, secondo
quanto riferito nella riunione, ha elogiato il Vaticano e l’arcivescovo della capitale
per aver posto fine alle manifestazioni che rischiavano di degenerare. "E’ stato un
atteggiamento di dialogo e buona volontà - ha detto - al quale il governo risponderà
manifestando la stessa buona volontà. La riunione ha anche esaminato la protesta dei
cattolici montagnard per il divieto imposto ad alcuni sacerdoti di celebrare la messa
di Natale nelle loro zone. (R.P.)