IRAQ Il Nunzio apostolico chiede la liberazione dell'arcivescovo di Mossul dei Caldei
e lamenta che il suo sequestro non fa notizia in Iraq
BAGHDAD, 4mar08 - “Stiamo aspettando con ansia la liberazione di mons. Rahho. E’ malato
ed ha bisogno di cure mediche e non può sopportare a lungo il sequestro. Ci attendiamo
che il nostro appello venga ascoltato”. Il Nunzio apostolico, in Iraq e in Giordania,
mons. Francis Chullikat torna a chiedere la liberazione dell’arcivescovo di Mossul
dei Caldei, mons. Paulos Faraj Rahho, rapito il 29 febbraio. “Non possiamo fare altro
che pregare” dichiara al Sir il Nunzio, che invita “alla cautela circa la diffusione
di notizie relative al riscatto e alle richieste dei rapitori poiché si potrebbe mettere
a repentaglio la vita di mons. Rahho che è amico dei musulmani e lavora per la riconciliazione
e la pace nel Paese e non per il conflitto. Bisogna insistere nel chiedere la sua
liberazione”. Mons. Chullikat giudica “triste che nessuno dei governi occidentali
prenda posizione condannando questo atto e faccia un appello per la liberazione. Qui
– aggiunge - hanno molto influsso perché stanno dando ingenti somme per la ricostruzione
del Paese. L’Unione europea, i singoli governi possono fare pressione sulle autorità
locali perché tutti diano un contributo alla soluzione positiva della vicenda. E’
triste constatare – osserva il Nunzio apostolico a Baghdad - anche come questa notizia
non trovi spazio sulle pagine dei giornali: è il secondo vescovo rapito, dodici sacerdoti
sequestrati, tre uccisi. Sono fatti che continuano accadere e penso che la comunità
internazionale debba svegliarsi e prendere atto della situazione. Quando i diritti
umani vengono violati non esistono frontiere”. (Sir-MANCINI)