Proseguono le trattative per la liberazione dell’arcivescovo caldeo di Mossul
“Le trattative continuano. Oggi non abbiamo avuto nessun nuovo contatto con i rapitori
ma resto ottimista sull’esito finale del negoziato” per la liberazione dell’arcivescovo
caldeo di Mossul, mons. Paulos Faraj Rahho. E’ quanto ha dichiarato stamani all’agenzia
missionaria MISNA mons. Baptiste Georges Casmoussa, arcivescovo siriaco di Mossul.
Il presule è stato sequestrato venerdì pomeriggio da ignoti mentre usciva dalla chiesa
del Santo Spirito, nella parte orientale della città irachena. Durante le concitate
fasi del sequestro sono rimasti uccisi tre giovani. La liberazione di mons. Rahho
sarebbe per il presule “un gesto umano, al di fuori di ogni questione politica o d’altro
genere”. Ieri anche il Papa si era unito all’appello del cardinale Emmanuel III Delly,
affinché l'arcivescovo caldeo, “oltretutto in precarie condizioni di salute, sia prontamente
liberato”. Diverse fonti irachene hanno rivelato, intanto, che i rapitori avrebbero
già avanzato richieste economiche. Secondo l'arcivescovo di Kirkuk dei caldei, mons.
Louis Sako, i sequestratori fanno parte di un "gruppo criminale che non rivendica
un'ideologia".(A cura di Amedeo Lomonaco)