Mons. Saldanha: in Pakistan una nuova ondata di estremismo contro i cristiani
Il presidente della Conferenza episcopale pakistana, mons. Lawrence John Saldanha,
chiede al governo di proteggere i cristiani dall’ondata di nuova violenza islamica
che si sta abbattendo su di loro. Il presule sottolinea che la libertà religiosa è
garantita dalla Costituzione e chiede ad Islamabad di intervenire per fermare le minacce
ed i tentativi di conversione operati dagli estremisti islamici nei confronti delle
minoranze nazionali. Nel corso di un’intervista rilasciata ad "Aiuto alla Chiesa che
soffre" e ripresa dall'Agenzia AsiaNews, mons. Saldanha afferma che "l’odio e l’intolleranza
di gruppi musulmani composti da integralisti crescono di giorno in giorno. I ripetuti
tentativi di convertire i cristiani all’islam non rappresentano soltanto una violenza,
ma anche una violazione dei principi di libertà religiosa garantiti nella nostra Costituzione”.
In Pakistan, aggiunge il presule, “l’estremismo cresce di giorno in giorno, mentre
sparisce la tolleranza nei confronti dei non musulmani. La situazione dei cristiani
che vivono in aree remote è particolarmente difficile, perché lontano dalle città
cresce l’odio e la discriminazione”. Un fattore che “desta ancora più preoccupazione”,
sottolinea Mons. Saldanha, è la pratica di rapire giovani donne cristiane, che vengono
convertite all’islam con la forza e poi sposate dai loro rapitori: “Cose come questa
non sono mai successe prima. Esse dimostrano cosa può succedere a chi vive in Paesi
intolleranti. Noi cristiani siamo cittadini come tutti gli altri: vogliamo che i nostri
diritti siano difesi come quelli del resto della popolazione”. (R.P.)