India: assegnato il primo "Premio internazionale Beata Teresa di Calcutta" a due "pionieri"
che assistono i malati di AIDS
Un riconoscimento alla lotta contro l’Aids, perché chi soffre di questo terribile
male “è come Cristo in croce, a cui non si possono voltare le spalle”. È la presentazione
fatta dal card. Telesphore Toppo al primo Premio internazionale Beata Teresa di Calcutta,
assegnato ieri al dr. Peter Piot ed all’ambasciatore Mark Dybul, definiti “pionieri”
della sensibilizzazione nei confronti dei malati di Aids. Il premio è stato istituito
dalla Commissione salute della Conferenza episcopale indiana. I due vincitori – il
direttore esecutivo dell’Unaids ed il coordinatore per gli Stati Uniti nella lotta
contro l’Hiv – hanno conosciuto la Beata Teresa e da lei hanno sentito “la necessità”
di curare i malati. Il segretario della Commissione, padre Alex Vadakunthala, spiega
all'Agenzia AsiaNews che il riconoscimento “è stato creato per premiare coloro che
dimostrano la stessa dedizione ai problemi umanitari che ha sempre caratterizzato
la Beata Teresa”. Il card. Toppo, parlando della vita di Madre Teresa, ha detto che
"quella presente in lei era una rara combinazione di fede e dedizione al servizio
umanitario: il suo amore per i più poveri fra i poveri lo dimostra. Con tono profetico,
lei diceva che chi vive con l’Hiv è come Cristo che soffre sulla croce, a cui non
si possono voltare le spalle”. (R.P.)