Impegno delle agenzie ONU per combattere la pratica delle mutilazioni genitali femminili
Sostenere i governi, le comunità locali, le donne e le ragazze ad abbandonare la pratica
della mutilazione genitale femminile nell’arco di una generazione. E’ l’obiettivo
sottoscritto da dieci agenzie delle Nazioni Unite (UNAIDS, UNDP, UNECA, UNESCO, UNFPA,
UNHCHR, UNHCR, UNICEF, UNIFEM, WHO), che mercoledì scorso hanno firmato una dichiarazione
per dire basta a questa terribile usanza che “viola il diritto delle donne e delle
ragazze alla salute, alla protezione e alla vita stessa”. Secondo gli ultimi dati
riportati dall’agenzia Sir, sarebbero tra i 100 e i 140 milioni le donne e le ragazze
che hanno subito mutilazioni genitali femminili e 3 milioni le ragazze che rischiano
ogni anno di essere sottoposte a questa pratica. Numeri che mostrano un allarme socio
sanitario che crea effetti dannosi sulla salute delle donne, delle ragazze e delle
bambine appena nate. La stessa dichiarazione delle agenzie dell’ONU sottolinea che,
oltre allo shock cruento immediato, gli effetti sulla salute a lungo termine possono
includere dolore cronico, infezioni e traumi. Senza contare poi che studi recenti
mostrano che le donne che hanno subito mutilazioni genitali femminili hanno un più
altro rischio di parto cesareo, una degenza più lunga ed emorragie post-partum, mentre
per i loro bambini si riscontrano più alti tassi di mortalità durante e immediatamente
dopo la nascita. (M.G.)