2008-02-28 16:10:08

I vescovi peruviani preoccupati delle difficili condizioni degli indigeni


I vescovi delle giurisdizioni ecclesiastiche della Selva peruviana hanno espresso forte preoccupazione per le popolazioni indigene “costrette all’emarginazione e alla povertà” in una nota diffusa a margine dell’Incontro di Pastorale Indigena della Selva, svoltasi a Lima. Nel comunicato dei presuli ripreso dalla Fides, si legge che “grandi settori della popolazione amazzonica vivono in condizioni di estrema povertà e senza possibilità di una vita degna”, sebbene “per molti analisti, l’Amazzonia sia oggi la seconda regione geopolitica più strategica del mondo e del Perù e rappresenta più del 60% del territorio nazionale”. In particolare i vescovi sono preoccupati soprattutto per “i processi di investimento privato nella Selva; i disegni di legge 840 (denominata “Legge della Selva”); le concessioni e le aggiudicazioni delle terre e dei boschi; l’esplorazione e lo sfruttamento minerario e l’industria petrolifera, poiché possono minacciare la sopravvivenza fisica e socio-culturale dei paesi indigeni ed incrementare i conflitti socio-ambientali nell’Amazzonia”. Per fronteggiare questa situazione i vescovi indicano la strada di uno sviluppo sostenibile che rispetti le culture esistenti, l’ecosistema e i diritti umani. A tal proposito viene infine lanciato un appello affinché lo Stato promuova “una partecipazione effettiva dei propri cittadini nel disegnare e mettere in pratica le politiche di sviluppo del Paese, in ottemperanza alle norme internazionali sottoscritte per la difesa dei diritti umani nei paesi indigeni”. “L'Amazzonia è parte importante delle Indie e del Perù. Restiamo tutti uniti per la difesa della vita, dei valori e dello sviluppo dei paesi indigeni dell’Amazzonia peruviana” conclude il comunicato. (M.G.)







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