Dossier della Fides sui martiri della persecuzione religiosa nella guerra civile spagnola
Settemila vittime e un numero imprecisato di religiosi e fedeli torturati e imprigionati.
Sono i numeri di quella che è stata una vera e propria persecuzione anticattolica
nella zona repubblicana della Spagna durante la guerra civile degli anni ’30 dello
scorso secolo, raccolti in un dossier della Fides che sarà pubblicato sabato 1° marzo.
Il documento - curato da Jorge López Teulón, Postulatore delle cause di Beatificazione
dei martiri della diocesi di Toledo, e da P. Marcón Rincón Cruz, - sottolinea che
la causa più profonda di questa oppressione “era la volontà di farla finita con la
religione, non precisamente per ragioni socio-economiche o politiche, benché anche
queste fossero presenti”. Dalle anticipazioni del testo emerge poi “l’elevato numero
di morti violente fra i membri del clero, gli ordini religiosi e i militanti cattolici
di qualunque età o condizione sociale, in tutto il territorio dominato dalla Repubblica,
perpetrate da miliziani, da membri di organismi o partiti di sinistra e dei comuni”.
“Sin dal primo momento – si legge ancora nel dossier – la persecuzione religiosa fu
una realtà nella zona repubblicana e, benché in graduale diminuzione, la libertà e
la normalità religiosa scomparirono in questa zona finché durò la guerra”. Stando
agli accurati calcoli della Fides solo tra il clero il totale delle vittime fu di
6.832 unità, cifra a cui bisogna aggiungere un numero imprecisato di cristiani laici
sacrificati. (M.G.)