2008-02-28 16:06:38

Caritas Bolivia in prima linea nell’assistenza umanitaria per le vittime delle inondazioni


Viveri, medicine e vestiti per circa 30.000 sfollati dei diversi distretti della Bolivia colpiti dalle inondazioni delle ultime settimane. Sono le principali misure della prima parte del piano di assistenza umanitaria portato avanti dalla Caritas Bolivia. L’agenzia Fides rende noto che la seconda fase di questo piano prevede poi la distribuzione di semi ed attrezzature agricole in 90 comunità rurali colpite drasticamente dalle inondazioni, in maggioranza di etnia quechua, aymarás e guaranì, che risiedono in zone distanti dai maggiori nuclei abitati. Comunità che soffrono in maniera più dolorosa le precarie condizioni di vita del mondo rurale boliviano, con indici di povertà che oscillano tra il 70 ed il 98 per cento. Caritas Bolivia agisce comunque all’interno di un piano nazionale coordinato dalla Difesa Civile Boliviana, alla quale appartiene. Anche l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha sollecitato la comunità internazionale a donare 18,2 milioni di dollari da destinare all’assistenza delle vittime. I fondi serviranno per assicurare viveri, acqua, alloggi, servizi sanitari ed altri beni di prima necessità, oltre a finanziare progetti agricoli, educativi e di protezione dei bambini, come ha dichiarato l’Ufficio di Aiuto Umanitario delle Nazioni Unite (OCHA). In totale, lo stanziamento prevede 30 progetti umanitari da avviare nei prossimi sei mesi da parte di otto agenzie delle Nazioni Unite e di otto Organizzazioni Non Governative (ONG). Di fronte ai grandi disastri causati dalle intense piogge cadute nelle ultime settimane, si è anche ravvisata la possibilità di una tregua temporanea nel dibattito politico tra il governo e l’opposizione. Questa scelta nasce da una presa di coscienza generale secondo cui non si possono privilegiare interessi politici, regionali o locali, quando è necessario l’impegno di tutti per far fronte alla situazione. Le incessanti piogge, legate al fenomeno climatico de "La Niña", dallo scorso novembre hanno causato 61 morti e provocato danni a 73.000 famiglie. Le piene e le piogge hanno provocato inoltre la distruzione di parte delle infrastrutture stradali del Paese, la morte di migliaia di capi di bestiame e la perdita di ettari di coltivazioni. (M.G.)







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