Caritas Bolivia in prima linea nell’assistenza umanitaria per le vittime delle inondazioni
Viveri, medicine e vestiti per circa 30.000 sfollati dei diversi distretti della Bolivia
colpiti dalle inondazioni delle ultime settimane. Sono le principali misure della
prima parte del piano di assistenza umanitaria portato avanti dalla Caritas Bolivia.
L’agenzia Fides rende noto che la seconda fase di questo piano prevede poi la distribuzione
di semi ed attrezzature agricole in 90 comunità rurali colpite drasticamente dalle
inondazioni, in maggioranza di etnia quechua, aymarás e guaranì, che risiedono in
zone distanti dai maggiori nuclei abitati. Comunità che soffrono in maniera più dolorosa
le precarie condizioni di vita del mondo rurale boliviano, con indici di povertà che
oscillano tra il 70 ed il 98 per cento. Caritas Bolivia agisce comunque all’interno
di un piano nazionale coordinato dalla Difesa Civile Boliviana, alla quale appartiene.
Anche l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha sollecitato la comunità internazionale
a donare 18,2 milioni di dollari da destinare all’assistenza delle vittime. I fondi
serviranno per assicurare viveri, acqua, alloggi, servizi sanitari ed altri beni di
prima necessità, oltre a finanziare progetti agricoli, educativi e di protezione dei
bambini, come ha dichiarato l’Ufficio di Aiuto Umanitario delle Nazioni Unite (OCHA).
In totale, lo stanziamento prevede 30 progetti umanitari da avviare nei prossimi sei
mesi da parte di otto agenzie delle Nazioni Unite e di otto Organizzazioni Non Governative
(ONG). Di fronte ai grandi disastri causati dalle intense piogge cadute nelle ultime
settimane, si è anche ravvisata la possibilità di una tregua temporanea nel dibattito
politico tra il governo e l’opposizione. Questa scelta nasce da una presa di coscienza
generale secondo cui non si possono privilegiare interessi politici, regionali o locali,
quando è necessario l’impegno di tutti per far fronte alla situazione. Le incessanti
piogge, legate al fenomeno climatico de "La Niña", dallo scorso novembre hanno causato
61 morti e provocato danni a 73.000 famiglie. Le piene e le piogge hanno provocato
inoltre la distruzione di parte delle infrastrutture stradali del Paese, la morte
di migliaia di capi di bestiame e la perdita di ettari di coltivazioni. (M.G.)