POLONIA I giovani preti usano Internet per le loro omelie
CRACOVIA, 26feb08 - I preti più giovani sono dediti all'uso di Internet per plagiare
le omelie delle Messe. E' il rilevo di un sacerdote polacco non più giovane. "Se una
persona fa uso di un testo non suo, presentandolo invece come proprio, senza citare
la fonte originaria, allora si tratta di un vera e propria violazione del diritto
d'autore", rileva don Wieslaw Przyczyna, co-autore del libro "To pinch or not to
pinch". "Ma sfortunatamente -aggiunge - la pratica è divenuta piuttosto comune qui".
"Le persone capiscono che i preti spesso parlano leggendo una predica di qualcun'
altro", e che quindi non parlano spontaneamente, ma usufruendo quasi di un "servizio"
altrui. "I proprietari delle prediche on line hanno notato un incremento dell'uso
degli stessi specialmente durante la notte del sabato, quando si cerca proprio all'ultimo
momento un aiuto o un vero e proprio testo da leggere per la Messa del giorno seguente.
Questo separa il prete dalla propria comunità e pone un serio problema circa il rapporto
comunicativo prete-fedeli". Don Wieslaw, che è presidente del gruppo polacco per
le omelie e Capo del dipartimento comunicativo religioso alla Pontificia Accademia
di Teologia a Cracovia, annota come "oggi le persone, in Chiesa, vanno per cercare
una pausa riflessiva, non per ascoltare discorsi patriotici o romantici; ne hanno
già abbastanza di politica grazie ai mass-media. Ma di contro c'è anche una tendenza
superficiale da parte dei predicatori nello scegliere testi che si presentano come
i più facili. Spesso le omelie si rivelano non corrispondenti alla realtà e non vanno
di pari passo con i problemi che colpiscono la vita concreta delle comunità che si
ritrovano in piedi ad ascoltare il pulpito. I preti - è l'osservazione finale ddi
don Wieslaw - dovrebbero parlare alle persone che hanno dinanzi, non ad un gruppo
virtuale di fedeli". Il suo libro, di cui l' altro autore è Tomasz Naganowki, si
fonda sulla concezione dell'omelia come proprietà intellettuale, e come tale soggetta
alle stesse regole delle altre opere intellettuali. Afferma anche che i preti rei
di aver usato omelie altrui senza il consenso del vero autore possono essere denunciati
e scontare fino a 3 anni di prigione. (Cns-VISELLI)