Appello dei vescovi indiani per far fronte agli attacchi anti-cristiani nell'Orissa
La Chiesa cattolica indiana ha indicato, durante la recente Assemblea plenaria a Jamshedpur,
diverse priorità: tra queste, un maggiore coordinamento per le attività in ambito
sociale e civile. Sono anche stati sottolineati i valori della preghiera e della non
violenza. I vescovi hanno ribadito, poi, l’importanza dell’unità ecumenica tra i cristiani
di differenti confessioni. Ricordando i recenti attacchi contro comunità cattoliche
nello Stato di Orissa, i presuli hanno discusso, inoltre, di strategie che i credenti
sono chiamati ad attuare dopo la campagna di odio lanciata da gruppi estremisti. Il
vescovo di Cuttack–Bhubaneswar ha invocato, in particolare, l’unità di tutta la Chiesa
per rispondere in modo univoco. I presuli indiani – riferisce l’agenzia AsiaNews -
hanno anche espresso il timore che il dramma delle violenza possa ora infiammare altre
zone del Paese. E’ stato rivolto, infine, un nuovo appello perché vengano finalmente
abolite le attuali discriminazioni contro i dalit cristiani. In base ad una controversa
disposizione introdotta nel 1950, gli ex fuori casta convertiti al cristianesimo o
all’islam sono esclusi, infatti, dagli aiuti statali previsti dalla Costituzione indiana
a favore delle caste più basse. Di tali aiuti beneficiano, invece, i dalit indù, buddisti
e sikh. La questione dei diritti civili dei dalit cristiani e musulmani è da anni
al centro del dibattito politico in India. Contro il loro riconoscimento si è sempre
schierato il partito nazionalista Bharatiya Janata Party (BJP). (A.L.)