Allarme dell'Osservatorio Tratta su prostituzione e sfruttamento minorile. Con noi,
Marco Bufo e Pietro Grasso
Prostituzione e lavoro minorile, adozioni internazionali illegali ed espianto di organi.
Sono numerose le facce della moderna schiavitù, un fenomeno in espansione. Ad analizzarne
la diffusione in Italia, nell’ambito di un progetto europeo, è l’Osservatorio Tratta
che ieri a Roma ha presentato i risultati raccolti in quasi tre anni di lavoro. Tra
le novità più rilevanti l’istituzione di un Osservatorio nazionale permanente. Il
servizio di Silvia Gusmano.
Tra il
2000 e il 2006, 45 mila vittime di tratta sono entrate in contatto con i programmi
di protezione sociale; oltre undicimila, tra cui quasi 800 minori, hanno poi aderito
ai servizi offerti. È una percentuale minima rispetto al numero complessivo delle
persone sfruttate, ma superiore a quella di altri Paesi europei. L’Italia vanta, infatti,
in materia una delle legislazioni più avanzate e un’estesa ed efficace rete di enti
pubblici e privati impegnati nel settore. Ancora insufficienti, tuttavia, i fondi
stanziati e da potenziare il coordinamento degli interventi a livello nazionale ed
europeo. Tratta, inoltre, non è solo prostituzione, ma anche sfruttamento minorile
e lavoro forzato. Il responsabile del progetto Osservatorio Tratta, Marco
Bufo:
“Bisogna fare ancora molto rispetto, per esempio, ai
vari settori del mercato del lavoro, in cui le persone vengono sfruttate in maniera
molto grave, prevalentemente uomini, ma anche donne, e in alcuni casi minori. E c’è
un problema: queste persone vengono viste come dei criminali, come “la prostituta”,
come “l’accattone”, piuttosto che vittime di sfruttamento. Quindi, è una responsabilità
di tutti, degli operatori sociali, ma anche delle varie forze dell’ordine, lavorare
per un cambiamento culturale”.
E di necessaria cooperazione tra tutti
i soggetti coinvolti parla anche il Procuratore nazionale antimafia Pietro
Grasso, i cui uffici sono competenti per il reato di tratta:
“Non
si può pensare di combattere la criminalità organizzata senza avere un occhio attento
alle vittime. Sono due aspetti dello stesso problema, anche perché le vittime alimentano
le indagini. Le indagini danno "ristoro" anche morale alle vittime, perché vedono
i loro persecutori responsabilmente colpiti. Quindi, è un fenomeno che va visto in
questa complessità”.
Proprio per affrontare il fenomeno nella sua complessità
e monitorarne i continui cambiamenti, è stato istituito un Osservatorio permanente
sulla Tratta che, basandosi sul lavoro congiunto di ministeri competenti e Terzo Settore,
metterà a punto una strategia di contrasto e tutela delle vittime a livello nazionale.