Il Capitolo generale delle Canossiane, oggi presenti in oltre 30 Paesi nel mondo intero,
fedeli al carisma di Santa Maddalena di Canossa
Le Figlie della Carità Canossiane, Serve dei Poveri, stanno tenendo il loro XV Capitolo
generale nel 200.mo anniversario di fondazione. La Congregazione è nata infatti nel
1808, grazie all’iniziativa della religiosa veronese Maddalena di Canossa, con lo
scopo di servire Cristo nei poveri. Giovanni Peduto ha chiesto alla suora canossiana
Liliana Ugoletti quali sono i tratti salienti della personalità di Maddalena
di Canossa, canonizzata da Giovanni Paolo II nel 1988.
R.
– Potremmo dire che è una donna – per certi versi – anche specchio della gioventù
di oggi, perché è attraversata da incertezze, da esaltazioni ma anche da profondi
momenti di sconforto. E’ una donna che cerca la sua strada e con una notevole testardaggine
la ottiene percorrendola anche contro ogni avversità, perché la famiglia si opporrà
sempre a questa sua scelta. Potremmo dire, in sintesi, che è una donna moderna, anche
perché moderne sono le sue intuizioni, proprio nella modalità del suo impegno sociale,
sia per i poveri ma soprattutto per le donne, considerate da lei il perno di un risanamento
a tutti i livelli in quel contesto che si accavalla tra il ‘700 e l’‘800, travagliato
da mille situazioni molto difficili. Ha un’attenzione particolare per gli ammalati
e anche per gli abbandonati. Ma noi possiamo dire che la sua vera avventura prende
forma l’8 maggio del 1808, a Verona, in un ex-monastero agostiniano. E diciamo che
qui inizia a comporre proprio il complesso mosaico dell’Istituto delle Figlie della
Carità Canossiane, Serve dei Poveri. Quando muore, nell’aprile del 1835, noi possiamo
constatare che la carità canossiana da lei promossa non conosce limiti. Qual è il
dono che ci lascia, alle Figlie ma anche ai Figli – perché c’è anche l’Istituzione
dei Canossiani? Cioè, qual è il carisma canossiano? Ecco: è l’amore di Cristo crocifisso
che ella impara sotto la Croce, al fianco di Maria, considerata da lei, la vera Madre
fondatrice.
D. – Suor Liliana, a distanza di 200
anni, in che modo il vostro istituto incarna oggi il carisma di Maddalena di Canossa?
R.
– Diciamo che a 200 anni da quell’inizio, la sua avventura è diventata proprio patrimonio
del mondo intero. Noi siamo presenti in ben 33 Paesi nei 5 continenti, con 350 comunità
e circa 3 mila madri. Preferisco chiamare “madri” le “suore”, perché Maddalena così
desiderava che ci chiamassimo, indipendentemente dal ruolo e dalle responsabilità
che ciascuna di noi poteva assumere, proprio per il tratto e per il tono che deve
avere una ‘madre’. Oltre a tutta l’istituzione femminile, c’è anche una complessa
realtà che compone la grande Famiglia canossiana, che è quella dei Figli della Carità
Canossiani, ma anche istituzioni e gruppi che allargano sempre più questa opportunità
di presenza nel mondo, considerato un dono prezioso per la missione e che è vissuta
con la stessa passione e lo stesso anelito di Maddalena, perché Gesù sia conosciuto
ed amato e vissuto nelle scuole, nei centri di accoglienza e di recupero, negli ospedali,
nelle parrocchie, nelle diocesi. Ma dico anche soprattutto in quelle terre di frontiera
in cui la testimonianza di coraggio e di martirio di tante nostre madri obbliga tutti
noi ad interrogarci sui significati di fedeltà e di coerenza al progetto di Dio.
D.
– E veniamo all’attualità. Quali sono gli obiettivi del Capitolo generale che state
celebrando?
R. – Ecco, il XV Capitolo generale è iniziato
il 5 febbraio e si concluderà il 19 marzo. Un tempo apparentemente lungo, ma in linea
con i diversi obiettivi che sono posti all’ordine del giorno. In questo capitolo sono
presenti, con la Madre generale ed il suo Consiglio, le 22 Madri provinciali e 38
sorelle elette dalla base. Il tema che funge da filo conduttore nei vari passaggi
capitolari è “A motivo di Cristo, con Maddalena, riflettendo sulla consacrazione e
i voti”. Si tratta di una ricca opportunità per noi, per rielaborare quanto la nostra
Congregazione e la nostra presenza operativa nel mondo lasci un segno positivo tra
le persone che incontriamo ogni giorno in questa nostra storia, come lo è stato per
Maddalena. Seguirà poi la fase elettiva, cioè quella del nuovo Governo generale, e
quindi tutta la sessione delle pratiche da sbrigare.