Fra i cristiani in Iraq per una Pasqua di speranza: delegazione ecumenica in visita
nel Kurdistan iracheno e nelle zone limitrofe
L'operazione "Pasqua con i cristiani d'Iraq" - organizzata da Pax Christi France con
la collaborazione di Giustizia e Pace, della Federazione protestante di Francia, dell'Opera
d'Oriente e dei Cristiani del Mediterraneo - ha vissuto dall'11 al 19 febbraio la
sua seconda tappa, dopo il lancio avvenuto a Parigi e a Marsiglia il 12 e 13 gennaio.
Lo rende noto “L’Osservatore Romano”. Mons. Marc Stenger, vescovo di Troyes e presidente
di Pax Christi France, ha guidato una delegazione nella provincia del Kurdistan iracheno
e nelle zone limitrofe, incontrando le comunità di cristiani rifugiati in questa regione.
"La nostra - ha scritto mons. Stenger nel resoconto del viaggio - non è stata una
missione politica né economica ma una missione spirituale. Volevamo portare a questi
uomini, a queste donne, i messaggi di fratellanza e di comunione dei cristiani di
Francia e d'Italia. In una settimana, dal 12 al 18 febbraio, la delegazione ha incontrato
26 comunità di cristiani rifugiatisi nel Kurdistan iracheno principalmente da Baghdad
e da Mossul. Tanti altri cristiani hanno trovato ospitalità nelle Nazioni vicine,
in Siria, Giordania, Turchia. Ma quasi tutte le famiglie incontrate si trovano in
una situazione che non induce alla serenità e alla speranza: "Per molte di esse -
ha spiegato il presidente di Pax Christi France - non esistono prospettive di lavoro,
ci sono poche possibilità di formazione, ostacoli linguistici, carenze sanitarie".
La maggior parte di queste famiglie in precedenza viveva, dignitosamente, in città.
Il passaggio dalla vita urbana alla realtà rurale non è stato facile e ha creato,
in molti, frustrazione e un desiderio di fuga che non è portatore di buon avvenire.
Tre, secondo il vescovo di Troyes, i livelli di intervento per rispondere ai loro
bisogni: umanitario, politico e spirituale. "Bisogna permettere ai cristiani d'Iraq
di avere un futuro nel proprio Paese - ha sottolineato mons. Stenger - e questo vuol
dire sostenere coloro che hanno dei progetti per aiutare i rifugiati a crearsi condizioni
di vita degne, là dove si trovano". La Chiesa è naturalmente in prima fila: esemplare
il caso del liceo di Dohouk dove studiano insieme giovani cristiani e giovani musulmani.
La prossima e ultima tappa dell'operazione di informazione, sensibilizzazione e solidarietà
proposta ai cristiani di Francia comincerà il 16 marzo, domenica delle Palme e della
passione del Signore, con una Messa nella chiesa di Saint-Eustache a Parigi e un concerto
a Lione dedicato ai cristiani che vivono in Iraq. (R.G.)