Fa discutere il documento della Federazione degli ordini dei medici su aborto, procreazione
assistita e pillola abortiva RU 486
Una posizione che non rappresenta il comune sentire dei medici italiani. L’associazione
“Scienza e Vita” commenta così il documento approvato sabato scorso dalla Federazione
degli ordini dei medici, chirurghi, odontoiatri, Fnomceo. Nel testo, che parla tra
l'altro della Legge 194 sull'aborto e di procreazione assistita, si invita a non ostacolare
la pillola del giorno dopo e ad introdurre la pillola abortiva RU 486. Secondo l’Associazione
Medici Cattolici Italiani si tratta di una posizione mancante di un effettivo riscontro
scientifico. Paolo Ondarza ha intervistato il presidente Vincenzo Saraceni.
R.
– La prima reazione è che è stato un documento assai improprio. La Federazione dell’ordine
dei medici deve fare un lavoro di ripromozione etica a partire dal proprio codice
di deontologia, che ha approvato recentemente. Ora, tutto il codice ha un impianto
a difesa della vita. Un testo del genere che invece va in tutt’altra direzione ci
sembra non soltanto improprio, ma ci disorienta. Noi non ci possiamo riconoscere in
questo atteggiamento.
D. – Quanto la Fnomceo rappresenta
il sentire della gran parte dei medici italiani?
R.
– Io credo che i medici italiani siano tutti quanto orientati a favore della vita.
Quindi, per esempio, sul tema dell’eutanasia sono sicuro che la maggioranza dei medici
italiani sarebbe contro l’eutanasia, così come la maggioranza dei medici italiani
ritengo sia contro l’aborto.
D. – Come i medici cattolici
possono far sentire la propria voce?
R. – Intanto, noi
stiamo intervenendo in tutte le sedi. I giornali di questi giorni riportano la presa
di posizione dei medici cattolici italiani sia a livello nazionale che nelle altre
sedi del nostro Paese. Detto questo, la nostra posizione rimane molto chiara. Innanzitutto,
è necessario sulla RU 486 un supplemento di indagine, perchè sembrerebbe che la RU
486 sia dieci volte più pericolosa per la donna rispetto all’interruzione volontaria
di gravidanza. Quindi, se questo fosse, io credo che bisognerebbe davvero fare una
riflessione seria. Secondo, il limite invalicabile, in attesa di eventuali riforme,
rimane la 194. Quindi, altre modalità di interruzione non possono essere fatte, se
non con quelle previste dalla 194 e quindi in ospedale. Questa è la nostra posizione
ufficiale. Siamo in attesa di provvedimenti chiari e soprattutto efficaci, che siano
di attuazione della legge nella sua parte positiva, che tutela la maternità.