/FILIPPINE/KAZAKISTAN I vescovi del Kazakistan nelle Federazione delleConferenze episcopali
d'Asia
MANILA, 25feb08 - Dopo dieci anni di associazione nella Federazione della Conferenza
dei Vescovi asiatici (FABC), i vescovi del Kazakhstan ne stanno per divenire a tutti
gli effetti membri deffettivi. Quando la Commissione Centrale della FABC si riunirà
a metà aprile, a Bangkok, probabilmente accetterà la richiesta della Conferenza dei
Vescovi Cattolici in Kazakhstan. Agli inizio del nuovo millennio, la Chiesa nell'Asia
Centrale annoverava tra le sue fila solamente un vescovo; ma grazie all'energico e
costante lavoro dei religiosi, ora il Kazakhstan ne conta ben 5. Ma non è una spinta
che viene solo dal centro: sono già le chiese di piccole comunità a darsi da fare
nel perseguire un dialogo con le maggioranze mussulmane, e si cerca al contempo di
creare delle "Comunità Cristiane di base" per quelle minoranze cattoliche che vivono
isolate dal centro cattolico. In tal senso, la FABC potrebbe riflettere quei bisogni
e quelle necessità di altre emrgenti chiese asiatiche ancor prima che lo stabiliscano
le conferenze episcopali. Il suo dialogo con la chiesa dell'Asia centrale è divenuto
tale durante il Primo Congresso della Missione Asiatica (18-22 ottobre 2006, in Tahilandia),
ed anche se le nuove chiese sono diventate membri associati già da 10 anni, sono dovuti
passare molti anni prima che entrambe si sedessero a discutere faccia a faccia e ascoltandosi
rispettivamente e rispettosamente. La FABC potrà rallegrarsi ancor di più quando anche
il Kazakhstan diventerà membro a pieno titolo, ma dovrà anche andare oltre confine,
cercando adesione tra le diocesi siberiane, di Timor Leste come anche Mosca, non creando
confini identitari. Se vuole davvero aiutare la Chiesa asiatica a fare decisivi passi
in avanti, la FABC non può e non deve crogiolarsi sugli allori e rimaner ferma sulle
proprie posizioni. (Ucan-VISELLI)