Si sono conclusi, presso la sede della FAO a Roma, i lavori della tredicesima Riunione
dell’Organo scientifico della Convenzione sulla diversità biologica. Per l’intera
settimana esperti provenienti dal mondo intero si sono confrontati su temi quali la
conservazione e l’uso sostenibile delle biodiversità agricole e forestali e di quelle
degli ecosistemi marini e costieri. Il servizio di Lucas Dùran:
Sullo
sfondo dei lavori la data del 2010, sempre più vicina e che fissa il limite che gli
Stati firmatari la Convenzione si sono dati per raggiungere l’obiettivo di una riduzione
significativa della perdita di biodiversità nel mondo. In questo senso la riunione
ha sottolineato l’importanza d’incorporare la biodiversità nel settore agricolo e
alimentare, ittico e forestale in modo da fornire all’umanità una costante disponibilità
di cibo conservando allo stesso tempo il nostro capitale naturale per le generazioni
future
Le raccomandazioni della Riunione di Roma
saranno presentate al nono meeting della Conferenza delle parti alla Convenzione sulla
diversità biologica che si terrà a Bonn, in Germania, dal 19 al 30 maggio.
Quella
del 2010 non è l’unica data che ricorda a tutti gli impegni presi. Il 2015, anno in
cui si verificherà se si sarà riusciti a dimezzare la percentuale di persone che soffrono
la fame nel mondo, si avvicina altrettanto rapidamente. La tutela delle biodiversità
s’inserisce in quella sfida, come conferma Lucilla Spini, della
divisione della FAO che si occupa delle Convenzioni a tutela dell’ambiente:
“E’
importante ricordare che la conservazione e la gestione sostenibile del nostro capitale
naturale rappresentano gli elementi fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi
di sviluppo del millennio. Vorrei cogliere l’occasione per sottolineare anche che
durante la Conferenza delle parti verrà festeggiata il 22 maggio la Giornata internazionale
sulla diversità biologica con il tema 'Biodiversità e agricoltura'. Naturalmente tutti
possono festeggiare questa giornata in modo che nel futuro ci potrà essere un capitale
naturale per tutti”.
Un appuntamento diverso e festoso, dunque, per difendere
la biodiversità e che vale particolarmente per l’Italia, Paese all’avanguardia negli
studi del settore e nelle sue applicazioni. Ma quali sono le ragioni all’origine di
questa posizione di eccellenza dell'Italia? Marina Carcea, ricercatrice presso
l’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione:
“E’ una
questione che è stata certamente aiutata dal territorio italiano, perché è un territorio
molto montuoso e quindi con difficoltà di contatti, ma anche dall’interesse e dall’amore
insisto nella nostra cultura per le tradizioni e quindi magari cibi che venivano riservati
per eventi speciali, come potevano essere feste patronali o altri eventi, vengono
ora riscoperti come cibo tradizionale, salutare, degno di essere apprezzato, diffuso
e valorizzato”.