La Conferenza episcopale dominicana invita i laici ad operare nella vita pubblica
secondo principi etici
“La responsabilità del laico nella vita pubblica” è il tema del messaggio diffuso
dalla Conferenza Episcopale Dominicana in occasione del giorno dell'Indipendenza Nazionale,
il prossimo 27 febbraio. Stando a quanto riferito dall’agenzia Fides, il documento
esorta tutti i fedeli a fondare l’agire su principi etici e morali immutabili, operando
nella ricerca del bene comune in tutti i campi della vita ed in particolare nella
sfera politica. In primo luogo i vescovi ricordano che tutti gli uomini "sono chiamati
a rimanere saldi in mezzo al mondo, creando alternative di speranza e di amore, senza
cedere alle minacce e alle lusinghe che questo offre loro", e mettono in guardia i
fedeli laici sul pericolo della corruzione, sottolineando che “cedere all'ambizione,
al desiderio del profitto personale, significa rendersi complici dell'oppressione
e della malvagità” giacché "senza etica né morale, l'ambiente favorisce la corruzione,
la crescente iniquità, l'elevato indice di povertà e l'esclusione degli emarginati".
Un monito rivolto in particolare a quanti operano nel mondo della politica, giacché
un agire politico che sia di servizio alla comunità richiede “virtù specifiche come
intelligenza, capacità di sacrificio, preparazione, rinuncia ad interessi propri,
altezza di mire e nobiltà” e poi ancora “equanimità, flessibilità, dedizione, onestà,
umiltà, semplicità, maturità, creatività". Rispetto alla campagna elettorale e alle
elezioni che a breve avranno luogo nel Paese, i vescovi ricordano che votare è un
diritto ed un dovere, ma il voto “deve essere fondato su ragioni solide ed oneste”.
(C.D.L.)