Gibuti: concessi gli arresti domiciliari a don Sandro De Petris
Don Sandro De Petris, vicario generale della diocesi di Gibuti, nel Corno d’Africa,
lascia il carcere dopo quattro mesi di detenzione preventiva. Era stato arrestato
nell’ottobre del 2007 col sospetto di un ipotetico coinvolgimento in una rete di pedofili.
In attesa del processo, previsto entro poche settimane, il procuratore della piccola
repubblica africana, Djama Souleiman Ali, ha concesso al sacerdote italiano gli arresti
domiciliari “per motivi di salute”. “Vi ringrazio di cuore per la vostra vicinanza
in questi mesi” ha detto don Sandro all’indomani della scarcerazione al fratello Guido
e all’arcivescovo di Trento, mons. Luigi Bressan, che solo alcuni giorni fa – si legge
sul quotidiano Avvenire – aveva consegnato un appello in favore del sacerdote trentino
al presidente della Repubblica italiana Napolitano. In un'intervista allo stesso quotidiano
il vescovo di Gibuti, mons. Giorgio Bertin, ha confermato che i giudici non hanno
trovato prove alle accuse contro il sacerdote francescano e si è detto “convinto dell’innocenza
di don Sandro”. “Dobbiamo ringraziare la convergenza del lavoro della diplomazia italiana
e vaticana - ha aggiunto il presule ricostruendo i passaggi che hanno portato alla
scarcerazione di don Sandro ed ha spiegato, lasciando intravedere motivazioni politiche
dietro l’arresto del sacerdote, che “il potere politico ha capito di dover sbrogliare
una matassa che si era aggrovigliata anche in relazione dei rapporti tra Francia e
Gibuti”. Da ieri don De Petris è accolto presso un convento alla periferia di Gibuti.
(C.D.L.)