Domani la visita pastorale del Papa presso la parrocchia romana di “Santa Maria Liberatrice”
Domani mattina il Papa si recherà in visita pastorale presso la parrocchia salesiana
di “Santa Maria Liberatrice”, nel quartiere romano del Testaccio. La visita coincide
con il centenario della consacrazione della chiesa avvenuta il 29 novembre 1908. La
Radio Vaticana trasmetterà la cronaca dell’evento a partire dalle 8.50. Sulle caratteristiche
di questa parrocchia Federico Piana ha intervistato il parroco don Manfredo
Leone:
R.
– La parrocchia ha una caratteristica tutta particolare perché è l’unica parrocchia
presente in tutto il rione di Testaccio. La presenza dei salesiani qui a Testaccio
risale ancora prima del centenario della chiesa. Alla fine dell’800, inizi 900, venivano
a piedi, a via Marsala, al Sacro Cuore e poi il Papa, San Pio X, affidò loro la costruzione
di Santa Maria Liberatrice che fu consacrata il 29 novembre 1908. Sono molteplici
le iniziative che riguardano la pastorale degli adulti, mentre la nostra attenzione
preferenziale è rivolta ai giovani, essendo questo il carisma tipico dei salesiani,
per cui abbiamo l’oratorio frequentato dai ragazzi del rione, quindi i sacramenti
dell’iniziazione cristiana, gruppi sportivi, gruppi oratoriani che ovviamente si incontrano
qui nella nostra parrocchia non solo per le attività ricreative e sportive, ma anche
per le attività formative.
D. – Il carisma salesiano
come, in questi anni, ha aiutato a crescere quel quartiere che sappiamo essere un
quartiere davvero particolare perché storico?
R.
– Certo, sono oltre 100 anni che qui ci sono i salesiani, quindi si può dire che il
Testaccio è cresciuto con i salesiani. I salesiani sono inseriti in questo rione che
da un lato è molto simpatico, è un rione storico, da un altro lato è anche un rione
non facile, diciamo soprattutto nel passato: i primi anni furono difficili per i salesiani,
poi piano piano, proprio con lo stile di don Bosco che è quello di mettersi in mezzo
ai ragazzi e ai giovani, sono riusciti un po’ ad inserirsi e per oltre 100 anni sono
stati l’anima apostolica di tutto il rione di Testaccio: a Testaccio, chi è che non
è stato all’oratorio? Quasi nessuno, anche quelli che magari sono lontani dalla Chiesa.
D.
– Attualmente, don Manfredo, le difficoltà di questo quartiere quali sono?
R.
– Innanzitutto le difficoltà comuni a tutti quanti: oggi vivere la vita cristiana
non è facile, lo sentiamo dire a tutti i livelli, anche dal Papa stesso, in un mondo
più difficile e più secolarizzato. Certamente la prima difficoltà è la secolarizzazione,
la difficoltà dell’indifferenza verso la fede, poi presenze non cristiane nel territorio,
questo flusso notturno di gioventù che proviene da tante parti di Roma ed anche da
fuori Roma, e infine le difficoltà di tutti i giorni.