Prosegue a Roma il Convegno internazionale sui dieci anni dall’apertura dell’Archivio
della Congregazione per la Dottrina della Fede
Una svolta nella storia dell’Inquisizione: così è stata definita l’apertura dell’Archivio
della Congregazione per la Dottrina della Fede di cui ricorre, in questi giorni, il
decimo anniversario. Per celebrare l’evento, l’Accademia dei Lincei ha organizzato
un convegno apertosi ieri a Roma e in corso fino a domani. Sono 5520 i documenti conservati
nell’Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede di cui 4800 circa corrispondono
al Santo Uffizio mentre il restante materiale si divide in archivio dell’Indice ed
Inquisizione di Siena, per un arco di tempo che va dalla metà del 500 al 1939, ultimo
anno del Pontificato di Pio XI. Questi i dati principali emersi dalla seconda giornata
di lavori del convegno, numeri che fanno immediatamente pensare all’archivio come
ad una struttura complessa, per di più in continuo aggiornamento, come ha sottolineato
Marco Pizzo, studioso che ha curato la catalogazione. Un’impresa non certo facile
che ha richiesto la creazione di un nuovo sistema informatico, per permettere una
ricerca archivistica incrociata, in cui i nomi di luoghi, persone o indici potessero
essere abbinati con risultati veloci e precisi. “Tale catalogazione - ha sottolineato
la direttrice generale degli archivi italiani, Antonia Pasquarecchia - è stata resa
possibile anche grazie allo Stato italiano che nel 2002 e nel 2004 ha siglato due
accordi di collaborazione con la Santa Sede”. “In questo modo - ha aggiunto monsignor
Alejandro Cifres, direttore dell’Archivio della Congregazione - la struttura è diventata
un luogo di custodia feconda della memoria storica del dicastero, ponendosi al servizio
della missione della Chiesa e permettendo un’analisi approfondita dei secoli passati
e presenti”. (A cura di Isabella Piro)