Presentato nella sede della Radio Vaticana il libro di mons. Leuzzi "Atene e Gerusalemme
di nuovo insieme"
“Atene e Gerusalemme di nuovo insieme”, è il titolo dell’ ultimo libro di mons. Lorenzo
Leuzzi , direttore dell’ ufficio per la pastorale universitaria del Vicariato di Roma,
edito dalla LEV , la Libreria Editrice Vaticana, e presentato ieri presso la Sala
Marconi della Radio Vaticana. All’ incontro, tra gli altri era presente don Giuseppe
Costa direttore della LEV, che ha spiegato ai presenti come Atene e Gerusalemme, cioè
ragione e fede siano inseparabili tra loro, anche se Atene, ha bisogno di essere guidata
da Gerusalemme per non cadere in false verità. Ascoltiamo il servizio di Marina
Tomarro.
La fede
e la ragione messe a confronto, attraverso una rilettura particolare e attenta dei
testi di Papa Benedetto XVI. Mons. Lorenzo Leuzzi, attraverso il suo libro “Atene
e Gerusalemme di nuovo insieme”, ci offre una chiave di lettura portandoci a riflettere
non solo sul perché la cultura laica attraversi momenti di crisi, ma anche perché
quella cristiana, non riesce ad aiutarla a risollevarsi. Ascoltiamo il suo commento:
“La
cultura laica è in crisi perché la forza della cultura laica è sempre stata quella
di avere un retroterra di ispirazione cristiana. Nel momento in cui il cristianesimo
ha perso la sua capacità di essere propositivo e di sostenere la cultura laica, sia
la cultura laica che il cristianesimo sono entrati in crisi. Nello stesso tempo, però,
c’è tutto un problema di rilancio del cristianesimo, che è quello che Benedetto XVI
sta operando sul piano dottrinale, ma anche sul piano poi pastorale, nel senso che
ripropone il cristianesimo come un’esperienza di Dio che incontra l’uomo nella sua
situazione concreta, che è precisamente ciò che avviene nel battesimo, quando un uomo
viene raggiunto direttamente da Dio. Per ora, in questo senso, l’esperienza cristiana
rappresenta la via attraverso cui la società potrà rilanciare una vera laicità”.
E
mons. Leuzzi spiega che è proprio attraverso questa nuova visione del cristianesimo
che le università devono educare i giovani, per accompagnarli in un progressivo cammino
di crescita che li porti ad essere i costruttori della nuova civiltà dell’ amore:
“La
strada che i docenti sono chiamati oggi a percorrere per aiutare i giovani innanzitutto
è quella di una formazione intellettuale. Senza una capacità di possedere categorie
concettuali adeguate per poter capire la situazione, è chiaro che anche il percorso
formativo dei giovani rischia di perdere quella consistenza e li porta ad essere vittime
di progetti culturali e sociali che non sono poi realmente al servizio dell’uomo.
E quindi direi che il primo servizio è quello di mettere in condizione i giovani di
essere capaci di capire la situazione nella quale vivono”.