Pakistan: i partiti di Sharif e di Zardari, vedovo di Benazir Bhutto, formeranno un
governo di coalizione
“Lavoreremo insieme, Inshallah”, stretta di mano, sorrisi per il flash dei fotografi:
i due vecchi leader rivali dei partiti d'opposizione pachistani, si sono accordati
oggi per formare un governo di larghe intese per riportare la democrazia nell'unico
Paese musulmano dotato di arma atomica. Asif Ali Zardari, vedovo di Benazir Bhutto
e leader del Partito popolare pachistano (PPP), e Nawaz Sharif leader della Lega musulmana
pachistana-N (PML-N) hanno annunciato di avere raggiunto un accordo sul programma.
Hanno anche detto che formeranno i governi federale e provinciale, a conclusione di
un incontro di due ore ad Islamabad, il primo dopo le elezioni legislative di lunedi'
che hanno segnato la loro vittoria sul partito del presidente Musharraf. Musharraf,
il cui partito ha solo 37 seggi, potrebbe cercare di esasperare l'antica inimicizia
che negli anni novanta dominava i rapporti tra i due ex premier Benazir Bhutto e Nawaz
Sharif. Il marito della Bhutto, Zardari, e' stato incarcerato per due volte da Sharif,
per accuse di corruzione per le quali non e' mai stato processato. Nessuno dei due
leader ha esplicitamente detto in conferenza stampa che il presidente deve dimettersi.
Ma Sharif in questi giorni lo ha ribadito in diverse occasioni.
Iraq Ennesima
serie di attentati oggi in Iraq: un civile iracheno ucciso a Baghdad, in un attentato
messo a segno con un carretto trainato da un cavallo e imbottito di esplosivo; due
poliziotti uccisi a Tikrit; quattro civili iracheni massacrati da un attentatore suicida
in una moschea di un villaggio nei pressi di Falluja, ad una quarantina di km ad est
di Baghdad. Inoltre, un marine americano è rimasto ucciso “in azione contro le forze
nemiche” nella provincia occidentale irachena di al Anbar. Intanto, il giovane leader
radicale sciita iracheno Moqtada Sadr fa sapere di aver deciso di prorogare la sospensione
delle attività militari della sua milizia, ‘l’esercito del Mahdi’, già annunciata
sei mesi fa. Secondo fonti militari USA, la tregua, annunciata spiegando le necessità
di riforma del gruppo ha sensibilmente contribuito al notevole calo della violenza
registrato in numerose zone dell'Iraq negli ultimi mesi. Offensiva
turca contro basi di curdi in Iraq Truppe turche sono entrate nella notte nel
nord dell'Iraq per un'offensiva terrestre contro i ribelli separatisti curdi che vi
hanno le basi. Il presidente turco, Abdullah Gul, ha chiamato questa mattina il presidente
iracheno, Jalal Talabani, per spiegargli le ragioni dell'incursione e per invitare
contestualmente Talabani ad una visita in Turchia. In sostanza, la Turchia considera
l'incursione terrestre turca in corso come “una continuazione di routine nell'ambito
degli sforzi della Turchia per mettere fine alle operazioni dell'organizzazione terrorista
curda, PKK, a partire dalle loro basi in nord Iraq”. Sul tema è intervenuto il ministro
degli Esteri dell'UE, Javier Solana, che ha sottolineato come l'offensiva terrestre
delle forze armate turche in Nord Iraq contro i ribelli separatisti curdi del Pkk
non sia "la risposta più appropriata" al problema del terrorismo curdo.
Iran Gran
Bretagna, Francia e Germania presentano oggi al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni
Unite un nuovo progetto di risoluzione che prevede nuove sanzioni contro l'Iran, accusato
di non volere abbandonare i propri programmi di arricchimento dell'uranio. Uno dei
promotori del progetto, l'ambasciatore francese Jean-Maurice Ripert, ha spiegato che
l'obiettivo e' di “avviare discussioni formali per giungere ad una approvazione il
più presto possibile, forse già la prossima settimana”. Il testo e' molto simile ad
una prima versione messa a punto nelle scorse settimane e che aveva ottenuto l'accordo
di massima dei Paesi membri permanenti con diritto di veto del Consiglio di Sicurezza,
cioe' USA, Gran Bretagna, Francia, Russia e Cina. La Germania non fa parte del Consiglio
di Sicurezza, ma aveva in passato negoziato direttamente con Teheran insieme con Londra
e Parigi. Il testo prevede, tra l'altro, il congelamento di beni iraniani all'estero,
oltre all'ampliamento di una serie di limiti ai viaggi degli esponenti del regime.
Libano Il segretario generale della Lega Araba ha rinviato di 48
ore il suo previsto viaggio a Beirut dopo che gli sforzi del suo assistente Hisham
Yussef per mediare una soluzione alla crisi politica libanese hanno incontrato nuovi
ostacoli: lo riferisce oggi il quotidiano an Nahar. L'agenzia ufficiale NNA, dal canto
suo, cita Yussef secondo cui “la spaccatura è ancora ampia” tra la coalizione antisiriana
al potere e l'opposizione guidata dal movimento Hezbollah, sostenuta da Siria e Iran.
Il Libano, alle prese con la sua peggiore crisi politica sin dai tempi della guerra
civile (1975-1990), e' senza capo dello Stato dal 24 novembre, quando è terminato
il mandato del presidente Emile Lahud.
Nigeria E' stato liberato
“nella serata di ieri” il manager nigeriano dell'azienda consociata all’ENI che opera
in Nigeria rapito il 20 febbraio scorso. Lo si apprende dal sito del Gruppo petrolifero
in cui si ricorda che Feyi Dienye, responsabile NAOC delle relazioni con le comunità
locali per il distretto di Port Harcourt, “è in buone condizioni di salute”.
In
Sri Lanka continuano gli scontri fra esercito e ribelli Rischia di diventare
più pesante in Sri Lanka il bilancio degli scontri del conflitto civile fra le forze
governative e guerriglieri delle Tigri per la liberazione dell’Eelam Tamil. I bilanci
ufficiali parlano di 92 ribelli Tamil e di tre militari uccisi mercoledì nel nord
del Paese. Un comunicato del ministero della Difesa, diffuso ieri sera, ha riferito
che gli scontri sono iniziati quando le forze governative hanno distrutto due bunker
lungo la linea del fronte che separa l’area controllata dai guerriglieri del nord
dal resto dell’isola. Le cosiddette Tigri Tamil, di religione indù, si battono da
oltre 30 anni per l’indipendenza della parte nord e nord est dello Sri Lanka. La popolazione
del Paese e al 75 per cento di etnia cingalese e di religione buddista. Dall’inizio
dell’anno, sono morti nei combattimenti quasi 1.450 ribelli e 83 militari. In totale,
si stima che nel Paese siano morte fra le 60 e le 70 mila persone.
Cuba Il
successore di Fidel Castro a capo dello Stato cubano sarà designato domenica a L'Avana
dai 614 deputati della nuova Assemblea Nazionale, eletta il 20 gennaio scorso, e avrà
il titolo di presidente del Consiglio di Stato. Convocata per le 10:00 locali (le
16:00 in Italia) l'Assemblea, composta da una schiacciante maggioranza di membri del
Partito comunista (unico), dovrebbe riunirsi come da tradizione a porte chiuse, sotto
la direzione del suo presidente Ricardo Alarcon. Dopo una breve allocuzione, alla
quale di solito i giornalisti possono assistere, verranno designati i 31 membri del
Consiglio di Stato (il governo cubano) e il suo presidente, cioè il capo dello Stato.
L'organismo comprende anche un primo vice presidente e cinque vice presidenti. Il
super favorito alla successione di Fidel è suo fratello Raul, 76 anni, numero due
del regime e ministro della Difesa dal 1959; dal 31 luglio del 2006 assicura l'interim
a causa della malattia di Fidel Castro. Nella generazione dei giovani è emerso Carlos
Lage, medico di formazione, 56 anni, uno dei cinque vice presidente.
Riunione
CSI a Mosca Il presidente russo Vladimir Putin ha inaugurato oggi a Mosca il
suo ultimo vertice della CSI (Comunità di Stati indipendenti, l'organismo nato sulle
ceneri dell'URSS), affiancato dal 'delfino' del Cremlino per le elezioni presidenziali
del 2 marzo, Dmitri Medveved. Al summit partecipano i presidenti di Bielorussia, Ucraina,
Kazakhstan, Turkmenistan, Tagikistan, Moldavia, Georgia, Azerbaigian, Kirghizistan,
Uzbekistan, e Armenia. E' una delle rarissime occasioni in cui sono presenti tutti
gli invitati, nonostante 15 precedenti vertici: secondo la stampa russa, e' forte
la curiosità di conoscere il successore di Putin e di sapere quale politica perseguirà
nei rapporti con le ex Repubbliche sovietiche. Il vertice, a differenza di molti precedenti,
non si tiene al Cremlino, ma nella Casa dell'Amicizia, un antico palazzo riadattato
a foresteria ufficiale. I temi saranno principalmente economici, ma sicuramente la
situazione in Kosovo avrà ripercussioni: quasi ogni Repubblica ha problemi con regioni
o minoranze indipendentiste.
Immigrazione clandestina Maxi sbarco
nella notte nell’isola italiana di Lampedusa: 368 immigrati sono giunti sulle coste
su un barcone di 18 metri. Tra i clandestini, 5 donne e alcuni minori. Gli immigrati
sono stati trasferiti nel centro d'accoglienza dell'isola. (Panoramica internazionale
a cura di Fausta Speranza)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 53 E'
possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del
Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del
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