2008-02-22 15:32:56

Il turismo al femminile al centro della BIT in corso a Milano


Il turismo può essere uno straordinario mezzo di promozione per la donna, ma anche un mezzo ulteriore di costrizione. Sulla scia del tema della Giornata mondiale del turismo, il convegno organizzato dall’arcidiocesi di Milano all’interno della BIT, la Borsa Internazionale del Turismo, in corso nella capitale lombarda ha cercato di proporre esempi concreti e positivi di come il turismo può essere chiave di sviluppo per un territorio alle prese con problemi anche di legalità e occasione di affermazione per il genio femminile. Il servizio di Fabio Brenna.RealAudioMP3


Questo è l’obbiettivo - fra gli altri - del progetto Policoro promosso dalla Conferenza episcopale italiana, attraverso una sorta di collaborazione-ponte fra diocesi del nord e quelle del sud Italia, come ci spiega don Mario Lusek, direttore della pastorale del turismo della CEI:

“La cosa interessante è proprio che le cooperative che stanno sorgendo in quel territorio hanno nella donna una protagonista principale. Perché? Perché la sensibilità del femminile nei confronti del dialogo, dell’incontro, della possibilità di fare da ponte con le altre culture trova nella femminilità un aspetto molto coinvolgente. Il motivo ispiratore del progetto Policoro era quello, attraverso il lavoro, di togliere manovalanza alla microcriminalità, anche quella diffusa locale, e di dare sbocchi di dignità attraverso il lavoro alle persone che vivono nel posto”.

Sono già diverse le cooperative sorte all’interno del progetto e alcune si occupano di turismo, in una regione come la Calabria che ha molte risorse da sfruttare in questo campo. E’ il caso della cooperativa sociale Hermes che ha ricevuto in gestione un vecchio carcere, riconvertito in ostello, cui si è poi aggiunto un hotel. Il turismo come lavoro dove è fondamentale la fantasia delle donne come ci spiega la presidente Katia Foti:

“C’è soprattutto molta fantasia, perchè è molto importante riuscire a rimanere nel mercato. Il nostro obiettivo è quello del cambiamento sociale. E’ anche un segno per la nostra terra. Il primo marzo a Locri ci sarà questo grande evento, in cui andremo a far vedere alla gente della nostra terra che, comunque, ci sono molte persone che ci sono vicine, per dimostrare alla gente della nostra terra che spesso è sfiduciata, che noi ci siamo e che qualcosa può cambiare”.

Esempi concreti e positivi di un turismo che davvero diventa “porta aperta” per le donne e motivo per cui la Chiesa decide di essere presente anche in un settore che sembrerebbe essere appannaggio solo del disimpegno e del divertimento. Mons. Novatus Rugambwa è sottosegretario del Pontificio Consiglio per i migranti e gli itineranti:
 “Se le donne sono coinvolte siamo sicuri che, tramite il turismo, possano arrivare a ciò che è l’uguaglianza e anche la promozione della loro dignità. La possibilità per la Chiesa di dare un volto umano e cristiano a tutto ciò che è il turismo, a tutto ciò che è l’industria turistica nel mondo”.







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