2008-02-21 12:57:32

L'Italia riconosce il Kosovo. Belgrado ritira l'ambasciatore da Roma


In Italia il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al riconoscimento del Kosovo. A renderlo noto, il presidente del Consiglio, Romano Prodi, e il ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, in conferenza stampa a Palazzo Chigi. Tutti i ministri hanno votato per il sì ad eccezione di ferrero di Rifondazione comunista. Il servizio di Fausta Speranza:RealAudioMP3

Amicizia e affetto per la Serbia, ribadisce Romano Prodi, dopo le parole in tal senso del capo di Stato, Giorgio Napolitano. Prodi parla di allineamento con "la maggior parte dei Paesi europei” e soprattutto di “forte impegno europeo” nel Kosovo. D’Alema parla della presenza italiana nei Balcani "come un fattore di equilibrio e garanzia per tutti”. Sul piano delle istituzioni europee, ci sono le parole di Mario Mauro, vicepresidente dell’Europarlamento, che ha presieduto ieri la seduta plenaria per il dibattito sul Kosovo. L'UE deve significare per questi Paesi diritto ed integrazione”, afferma, e poi sottolinea la prospettiva europea per la Serbia. Guardando a Belgrado, è stato confermato l’annunciato ritiro dell’ambasciatore da Roma, mentre sul terreno c’è la mobilitazione di piazza: dinanzi all'ex parlamento federale, attese centinaia di migliaia di persone per la prima grande adunata contro quello che viene definito “lo scippo del Kosovo”, promossa ufficialmente dalle autorità serbe. Per l'occasione, le scuole resteranno chiuse e si potrà viaggiare gratis sui treni. Intanto, nella ex provincia i militari del contingente NATO della KFOR hanno ripristinato una normalità non priva di tensioni ai valichi di confine, devastati ieri da 2000 dimostranti nell'enclave serbofona a nord di Mitrovica.








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