2008-02-20 12:43:59

L’arcivescovo di Parigi auspica uno status giuridico per l'embrione


In un’intervista rilasciata al quotidiano francese “Ouest-France”, l’arcivescovo di Parigi, cardinale André Vingt-Trois, afferma che la Chiesa cattolica si impegnerà nel dibattito sulla bioetica. Una sessantina di vescovi stanno già affrontando la questione in un incontro organizzato dalla Commissione dottrinale dei presuli francesi. Il convegno, che si concluderà domani, ha come titolo “Gli inizi della vita umana: aspetti scientifici, etici, giuridici per un discernimento pastorale”. Secondo il cardinale Vingt-Trois, i temi primari della bioetica riguardano l’intera esistenza umana, dal concepimento del bambino fino alla sua morte naturale. “Tutti gli uomini – sostiene il porporato – devono riflettere su questo punto, perché si tratta dell’avvenire stesso dell’umanità”. Per il porporato, il principio fondamentale sul quale si deve basare il dibattito etico, è il rispetto assoluto della vita umana, in nome della sua intrinseca dignità. “Sulle cellule staminali embrionali, il cardinale Vingt-Trois pensa che si sia voluto illudere l’opinione pubblica, promettendo la guarigione dal morbo di Parkinson e dall’Alzheimer. Ma dopo anni di ricerche, afferma il porporato, non si vedono, per il momento, progressi notevoli, contrariamente agli studi sulle cellule staminali adulte. “L’alibi terapeutico – afferma l’arcivescovo – non ha fondamento. In compenso, si assiste ad una ‘corsa al brevetto’ nei grandi laboratori”. Riguardo poi al prelievo di cellule senza la distruzione dell’embrione, il porporato sottolinea che “la prospettiva è ancora lontana. Il cardinale Vingt-Trois ribadisce infine la posizione della Chiesa, ossia agire come se l’embrione fosse una persona: “Si proteggono le specie animali a rischio – conclude - dobbiamo proteggere l’uomo!”. (I.P.)







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