La Chiesa affronta l'emergenza rifiuti in Campania
Turisti in diminuzione in Campania dopo l’emergenza rifiuti. La sporcizia, ma anche
il traffico e la criminalità, sono alla base del calo turistico, soprattutto straniero,
confermato da una ricerca dell’Unione industriali di Napoli. Intanto è tregua a Savignano
Irpino, nell’avellinese, dopo gli scontri di due giorni fa tra manifestanti anti discarica
e la polizia, mentre il Commissario di governo per l’emergenza rifiuti in Campania,
Gianni de Gennaro, ha riaperto l’impianto di Santa Maria Capua Vetere, nel casertano.
In provincia di Napoli proseguono le operazioni di raccolta dei rifiuti ancora presenti
in strade e piazze campane e il Commissario De Gennaro ha incontrato nei giorni scorsi
la Chiesa locale. Al microfono di Luca Collodi, il direttore della Caritas
diocesana di Napoli, don Gaetano Romano.
R. – Ci
siamo incontrati con De Gennaro, perché avevamo già preso con la Caritas e l’azienda
napoletana per lo smaltimento dei rifiuti un accordo, quello cioè di fare la raccolta
differenziata in 25 parrocchie, in un centro giovanile e in due carceri. La cosa ha
lo scopo, innanzitutto, di educare le famiglie, perché le parrocchie ovviamente sono
più a contatto con loro. Poi con il commissario De Gennaro abbiamo prospettato di
studiare insieme delle indicazioni da offrire alle famiglie per ridurre i rifiuti,
così come pure di allargare queste esperienze, che facciamo adesso solo sul territorio
della città di Napoli, ad altri accordi con altre aziende delle città che comprendono
la diocesi di Napoli. Si usa quindi lo stesso criterio, cioè abituare le famiglie
a differenziare, rispolverare lo spirito collaborativo che manca in questo momento
per ovvie ragioni e, soprattutto poi, rinnovare la speranza che insieme si possa normalizzare
il problema. Il commissario De Gennaro incontrerà tutto il clero napoletano il giorno
26.
D. – La collaborazione con il commissario De
Gennaro prevede novità - anche organizzative - per la Chiesa napoletana?
R.
– Stiamo valutando, per esempio, l’inserimento di cooperative, perché la raccolta
differenziata produce anche degli utili: cartone, plastiche, alluminio, rivenduti
ad aziende specializzate producono degli utili e quindi potremmo addirittura avere
nuovi lavori e quindi meno disoccupati. Poi rilanciare la legge del buon samaritano,
coinvolgendo i centri commerciali, soprattutto, perché sono quelli che sentono di
più il problema, sia nella raccolta differenziata, perché loro chiaramente buttano
fuori un bel po’ di cartoni e di plastica e poi anche nel donare i prodotti prossimi
alla scadenza alle famiglie più bisognose, che la stessa Caritas indicherebbe, così
da evitare che una volta scadute queste cose vadano ad incrementare ulteriormente
il cumulo dei rifiuti. D. – Don Romano, dalle sue parole emerge
la volontà del Commissario straordinario di guardare all'aiuto della Chiesa per risolvere
l'emergenza rifiuti...
R. – Sì, sta guardando con
grande interesse alla Chiesa, ma devo anche dire che praticamente ci siamo proposti
noi e lui ha trovato questo come un fatto provvidenziale. C’è stata un’intesa immediata.
E’ una persona con le idee chiarissime, disponibile su ogni cosa.