KENYA Il cardinale Njue esorta i fedeli a dedicare questo periodo di Quaresima alla
riconciliazione
NAIROBI, 20 feb 08 – Il cardinale John Njue, arcivescovo di Nairobi, ha esortato i
keniani a dedicare questo periodo di Quaresima alla riconciliazione nazionale, dopo
le violenze a sfondo etnico seguite alle contestate elezioni del 27 dicembre. L’appello
è contenuto in una lettera pastorale letta in tutte le parrocchie della capitale nella
messa di domenica scorsa. Il documento invita i fedeli a considerare l’origine etnica
come “un dono di Dio, che ci ha dato la bellezza della diversità” e ricorda il dovere
cristiano dell’impegno per la pace e la concordia: “I cattolici – si legge - sono
chiamati a riflettere sul significato profondo della Parola di Dio per applicarla
all’attuale situazione, in modo che il Mistero della Salvezza che viviamo in questi
40 giorni possa a riconciliarci con Dio e con il prossimo”. “Per realizzare il Regno
dei Cieli in terra – prosegue il testo - dobbiamo chiederci onestamente se questa
crisi che ha causato l’uccisione di vite innocenti e la distruzione di proprietà sia
conciliabile con la vita cristiana”. Il Card. Njue esorta quindi tutti i fedeli alla
solidarietà, a “ricostruire le nostre comunità cristiane a sostenere i valori dell’onestà,
della fiducia, del perdono, e soprattutto, dell’amore” e a partecipare “attivamente”
al processo di pacificazione avviato con la mediazione dell’ex Segretario dell’ONU
Kofi Annan, su mandato dell'Unione Africana. Finora in Kenya, dopo la contestata
dichiarazione di vittoria di Mwai Kibaki, il 30 dicembre, ci sono stati più di un
migliaio morti, e 600mila sfollati. Da qualche giorno, peraltro, le violenze sono
diminuite, ma il rischio è che l’attuale stallo dei negoziati condotti da Annan le
rilanci con forza. (Cns – ZENGARINI)