2008-02-20 12:41:21

I vescovi statunitensi condannano le nuove leggi sull’immigrazione


Le leggi sull’immigrazione negli Stati Uniti non difendono i diritti dei lavoratori. E’ quanto dichiara il vescovo di Salt Lake City, mons. John Wester, presidente del Comitato per le migrazioni della Conferenza episcopale americana, commentando la recente approvazione, da parte dei rami del Congresso, di un pacchetto economico con incentivi per impedire i rimborsi sulle tasse agli immigrati ancora sprovvisti di documenti. Il governo statunitense – sottolinea il presule – cerca di espellere i lavoratori senza rinunciare alle tasse che pagano. Secondo mons. John Wester, le due posizioni sono inconciliabili: non si dovrebbe accettare – afferma infatti il vescovo di Salt Lake City - “il frutto del lavoro di queste persone e rifiutare, allo stesso tempo, di assicurare loro la protezione delle leggi”. Negli Stati Uniti, la questione cruciale dell’immigrazione riguarda soprattutto la frontiera con il Messico. In una simile situazione – fa notare Carl Anderson, cavaliere supremo dei Cavalieri di Colombo, in un articolo pubblicato nell’ultimo numero dalla rivista “Humanitas” – la comunità cattolica “ha un’opportunità unica di decidere il futuro del Continente americano senza lasciarsi limitare dai pregiudizi del passato”. Oggi dovrebbero essere i cattolici dei due lati della frontiera – precisa Anderson – a prendere “l’iniziativa di realizzare una soluzione cattolica ai problemi della povertà e di promuovere le opportunità economiche ed educative per i più poveri nella regione, soprattutto per quelli del Messico”. “Quello che accade in America - si legge infine nell’articolo ripreso dal quotidiano della Santa Sede, ‘L’Osservatore Romano’ – avrà un profondo impatto sulla Chiesa e sul mondo”. (A.L.)







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