2008-02-19 19:57:53

FRANCIA L'arcivesovo di Parigi auspica uno status giuridico per l'embrione


RENNES, 19feb08 – In un’intervista rilasciata al quotidiano francese “Ouest-France”, l’Arcivescovo di Parigi, card. André Vingt-Trois, afferma che la Chiesa cattolica si impegnerà nel dibattito sulla bioetica. Una sessantina di vescovi stanno già affrontando la questione in un incontro organizzato dalla Commissione dottrinale dei presuli di Francia. In corso fino a domani, il convegno ha come titolo “Gli inizi della vita umana: aspetti scientifici, etici, giuridici per un discernimento pastorale”. Secondo il card. Vingt-Trois, i temi primari della bioetica riguardano l’intera esistenza umana, dal concepimento del bambino fino alla sua morte naturale. Tutto ciò trascende il ‘Credo’ delle diverse religioni: “Tutti gli uomini – dice il porporato – devono riflettere su questo punto, perché si tratta dell’avvenire stesso dell’umanità”. Agli occhi dell’Arcivescovo di Parigi, il principio fondamentale sul quale si deve basare il dibattito etico è il rispetto assoluto della vita umana, in nome della sua intrinseca dignità. “Per esempio - nota il porporato – il legislatore ha voluto che il corpo umano non fosse commerciabile: si possono comprare bistecche di cavallo, non di carne umana. La legge esprime anche la convinzione che la dignità umana oltrepassi ciascuno degli elementi del corpo. In caso di trapianto d’organi, la questione è risolta grazie al principio del dono e della gratuità e ciò è essenziale”. A proposito delle cellule staminali embrionali, il card. Vingt-Trois pensa che si è voluto illudere l’opinione pubblica, promettendo la guarigione dal morbo di Parkinson e dall’Alzheimer. Ma dopo anni di ricerche, afferma il porporato, non si vedono, per il momento, progressi notevoli, contrariamente agli studi sulle cellule staminali adulte. “L’alibi terapeutico – dice l’Arcivescovo – non ha fondamento. In compenso, si assiste ad una ‘corsa al brevetto’ nei grandi laboratori”. Riguardo poi al prelievo di cellule senza la distruzione dell’embrione, il porporato sottolinea che “la prospettiva è ancora lontana. Resta invece una questione principale: vale la pena di sacrificare il rispetto della dignità umana in nome dei progressi scientifici?”. Inoltre, alla domanda se la tutela dell’embrione passi attraverso il riconoscimento di uno status giuridico, il card. Vingt-Trois afferma che “le recenti vicende giudiziarie ci indirizzano verso questa soluzione. Nel momento in cui la Corte di Cassazione ha deciso di legittimare l’iscrizione di un feto come membro della famiglia, ciò significa che il feto ha uno status giuridico”. Infine, il porporato ribadisce la posizione della Chiesa, ossia agire come se l’embrione fosse una persona: “Si proteggono le specie animali a rischio – conclude - dobbiamo proteggere l’uomo!”.
(Apic –PIRO)









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