FRANCIA L'arcivesovo di Parigi auspica uno status giuridico per l'embrione
RENNES, 19feb08 – In un’intervista rilasciata al quotidiano francese “Ouest-France”,
l’Arcivescovo di Parigi, card. André Vingt-Trois, afferma che la Chiesa cattolica
si impegnerà nel dibattito sulla bioetica. Una sessantina di vescovi stanno già affrontando
la questione in un incontro organizzato dalla Commissione dottrinale dei presuli
di Francia. In corso fino a domani, il convegno ha come titolo “Gli inizi della vita
umana: aspetti scientifici, etici, giuridici per un discernimento pastorale”. Secondo
il card. Vingt-Trois, i temi primari della bioetica riguardano l’intera esistenza
umana, dal concepimento del bambino fino alla sua morte naturale. Tutto ciò trascende
il ‘Credo’ delle diverse religioni: “Tutti gli uomini – dice il porporato – devono
riflettere su questo punto, perché si tratta dell’avvenire stesso dell’umanità”. Agli
occhi dell’Arcivescovo di Parigi, il principio fondamentale sul quale si deve basare
il dibattito etico è il rispetto assoluto della vita umana, in nome della sua intrinseca
dignità. “Per esempio - nota il porporato – il legislatore ha voluto che il corpo
umano non fosse commerciabile: si possono comprare bistecche di cavallo, non di carne
umana. La legge esprime anche la convinzione che la dignità umana oltrepassi ciascuno
degli elementi del corpo. In caso di trapianto d’organi, la questione è risolta grazie
al principio del dono e della gratuità e ciò è essenziale”. A proposito delle cellule
staminali embrionali, il card. Vingt-Trois pensa che si è voluto illudere l’opinione
pubblica, promettendo la guarigione dal morbo di Parkinson e dall’Alzheimer. Ma dopo
anni di ricerche, afferma il porporato, non si vedono, per il momento, progressi notevoli,
contrariamente agli studi sulle cellule staminali adulte. “L’alibi terapeutico – dice
l’Arcivescovo – non ha fondamento. In compenso, si assiste ad una ‘corsa al brevetto’
nei grandi laboratori”. Riguardo poi al prelievo di cellule senza la distruzione dell’embrione,
il porporato sottolinea che “la prospettiva è ancora lontana. Resta invece una questione
principale: vale la pena di sacrificare il rispetto della dignità umana in nome dei
progressi scientifici?”. Inoltre, alla domanda se la tutela dell’embrione passi attraverso
il riconoscimento di uno status giuridico, il card. Vingt-Trois afferma che “le recenti
vicende giudiziarie ci indirizzano verso questa soluzione. Nel momento in cui la Corte
di Cassazione ha deciso di legittimare l’iscrizione di un feto come membro della famiglia,
ciò significa che il feto ha uno status giuridico”. Infine, il porporato ribadisce
la posizione della Chiesa, ossia agire come se l’embrione fosse una persona: “Si proteggono
le specie animali a rischio – conclude - dobbiamo proteggere l’uomo!”. (Apic –PIRO)