TAGIKISTAN Nella capitale Dushanbe il latino nella Messa è già quasi una realtà
DUSHANBE, 15 feb 08 - Il latino nella Messa non è una novità per la piccola
comunità cattolica russofona della capitale tagika Dushanbe. Da cinque anni a questa
parte, alle celebrazioni domenicali i fedeli della parrocchia di San Giuseppe stanno
imparando a recitare le preghiere e i canti liturgici nella lingua madre della Chiesa
e non in russo. Una scelta voluta ai sacerdoti argentini dell’Istituto dei Missionari
del Verbo Incarnato cui è affidata la Missio Sui Iuris del Tagikistan. L’auspicio
è che un giorno si possano celebrare intere Messe in latino: “La Santa Messa in latino
è una delle cose straordinarie della Chiesa cattolica: in esso si ritrovano tutta
la ricchezza e la bellezza originarie della liturgia, poiché è stato la base delle
traduzioni nelle altre lingue”, spiega padre Carlos Avila a capo della Missione. A
determinare questa scelta, precisa, è stata anche la mancanza di una traduzione autorevole
del messale in russo: quello usato nelle liturgie in Tagikistan è infatti un’eredità
del passato regime sovietico. Anche il parroco di San Giuseppe, padre Ezequiel Ayala,
spera di potere un giorno celebrare un’intera Messa in latino. “Certo – ammette -
occorrerà spiegare ai fedeli il significato delle varie parole, ma se impareranno
potranno partecipare alle Messe in qualsiasi parte del mondo”. La Missio Sui Iuris
del Tagikistan venne istituita da Giovanni Paolo II nel 1997. La Chiesa cattolica
venne stabilita dai tedeschi deportati da Stalin dalla regione del Volga e di cui
oggi non rimane quasi più nessuno. Essa conta attualmente appena 250 fedeli cattolici,
tutti russofoni, su una popolazione di 6milioni e mezzo di abitanti, di cui il 96%
musulmani e circa il 3% ortodossi. (Ucan – ZENGARINI)