2008-02-18 15:28:50

Nello Sri Lanka, leader religiosi e uomini d’affari a confronto per costruire un futuro di pace


Unire le forze per uscire dalla crisi che attanaglia lo Sri Lanka: è quanto si propongono leader religiosi, uomini d’affari e associazioni di professionisti del Paese asiatico. A dare notizia di questa inedita sinergia è l’agenzia AsiaNews. Il prossimo 23 febbraio, dunque, il Congresso delle religioni, la Camera di commercio di Ceylon, l’Organizzazione delle associazioni professionali e il Fondo legge e società, riuniranno i loro rappresentanti per redigere una proposta ambiziosa: mettere fine alla guerra, attuare riforme elettorali e garantire la libertà di stampa. Il documento verrà presentato al presidente dello Sri Lanka, Mahinda Rajapakse, come pure al leader dell’opposizione politica Ranil Wickremesinghe. Si tratta – rileva AsiaNews – di un compito difficile. Lo riconosce, d’altra parte, lo stesso presidente del Congresso delle religioni, il monaco buddista Ittepane Dhammalankara, secondo cui lo scoglio più grande da superare sarà la diminuzione dei poteri del capo di Stato in un’ipotesi di devoluzione concessa al nord e all’est dell’isola, rivendicate dai ribelli tamil. Dal canto suo, mons. Oswald Gomis, arcivescovo cattolico di Colombo e membro fondatore del Congresso delle religioni, ritiene che è impossibile affrontare i gravi problemi del Paese senza un approccio bipartisan e la collaborazione dei maggiori partiti: l’alleanza composta da SLFP (Sri Lanka Freedom Party) al potere alleato con il JVP e l’UNP (United National Party). Per il vescovo anglicano della capitale, Duleep de Chickera, è auspicabile stilare una sorta di “road map” per rimettere il Paese sulla strada giusta. (A.G.)







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